L’approvazione di Palazzo Madama comporta importanti novità: la detrazione 50% coprirà anche gli elettrodomestici bianchi. Pompe di calore, reincluse nel testo del decreto
(Rinnovabili.it) – Via libera dal Senato al decreto legge che prevede l’ecobonus per il retrofit energetico degli edifici e quello per le ristrutturazioni. L’Assemblea ha, infatti, proseguito l’esame del ddl n. 783 di conversione in legge del decreto-legge 4 giugno 2013, n. 63, recante disposizioni urgenti per il recepimento della direttiva europea 2010/31. Da Palazzo Madama esce così un testo leggermente modificato grazie all’approvazione di diversi emendamenti ma intatto nei due punti cardine: la proroga al 31 dicembre sia della detrazione Irpef per interventi finalizzati al risparmio energetico degli immobili – la misura fiscale è elevata dal 50 al 65 per cento ed è ripartita in 10 annualità- che della detrazione per le spese di ristrutturazione edilizia – elevata dal 33 al 50 per cento. In quest’ultimo caso però il tetto massimo della spesa è aumentato a 96 mila euro.
Grandi elettrodomestici di classe A+
Tra le importanti novità introdotte da Palazzo Madama c’è l’eliminazione della specifica che escludeva gli apparecchi “a libera installazione”. Con l’approvazione dell’emendamento all’articolo 16 del DL quindi, via libera all’estensione dello sgravio del 50% anche all’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici – come frigorifero, lavatrice e lavastoviglie – di classe non inferiore alla A+,ai forni di classe A ed alle apparecchiature per le quali sia prevista l’etichetta energetica, finalizzati all’arredo dell’immobile oggetto di ristrutturazione. “La detrazione di cui al presente comma, da ripartire tra gli aventi diritto in 10 quote annuali di pari importo, è calcolata su un ammontare complessivo non superiore a 10.000 euro”.
Il ritorno delle pompe di calore e degli impianti geotermici
L’Assemblea ha inoltre approvato gli emendamenti 14.900 del Governo, che ricomprende nell’ecobonus per interventi finalizzati al risparmio energetico le spese relative alle pompe di calore ad alta efficienza; 15.900 dei relatori e 15.201 della senatrice Pelino (PdL), sulla messa in sicurezza degli edifici sotto il profilo sismico e il 17.0.8 della senatrice Bonfrisco (PdL) sugli impianti termici. In altre parole ora il decreto include tra le spese che possono rientrare negli sgravi del 65%, quelle per caldaie e condizionatori, ed impianti geotermici a bassa entalpia e “per la sostituzione di scaldacqua tradizionali con scaldacqua a pompa di calore dedicati alla produzione di acqua calda sanitaria”, mentre quello al 50% viene allargato anche ai lavori di adeguamento antisismico.