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Distretto biologico unico delle marche, già 571 adesioni

Carloni: “Un risultato che non ci sorprende perché atteso, in quanto abbiamo sempre creduto nelle potenzialità di questo settore e della necessità di metterlo a rete"

Foto di Pexels da Pixabay

L’obiettivo resta fare delle Marche il distretto più grande d’Italia e d’Europa

“Voglia di bio e di promuovere il brand Marche. Già 571 le adesioni pervenute”. È quanto evidenzia il vicepresidente Mirco Carloni, assessore all’Agricoltura, commentando l’alto numero di realtà produttive marchigiane che hanno aderito al neonato Distretto biologico unico delle Marche, a pochi giorni dalla firma del Patto per il biologico con le organizzazioni agricole più rappresentative e la Camera di commercio.

“Un risultato che non ci sorprende perché atteso, in quanto abbiamo sempre creduto nelle potenzialità di questo settore e della necessità di metterlo a rete, superando le frammentazioni, per poter incidere sui mercati nazionale e internazionale”, commenta Carloni. Quello del Distretto biologico, “è uno strumento nuovo a cui la nuova Giunta regionale ha lavorato subito dal suo insediamento.

Abbiamo trovate nelle associazioni aderenti (Agci, Coldiretti, Cia, Confagricoltura, Confcooperative, Copagri, Legacoop, Uecoop, Unci), grande attenzione e voglia di essere protagoniste con noi, partendo dalle esperienze consolidate come le filiere biologiche e gli accordi agroambientali di area. Ora, insieme, potremo guardare con più ottimismo al vero obiettivo della Regione e delle associazioni: fare delle Marche il distretto più grande d’Italia e d’Europa”.