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Cresce il dissesto idrogeologico, +19% rischio alluvione in Italia

Più del 10% dello stock immobiliare del paese è in zone ad alto rischio inondazione. Frane e alluvioni minacciano 8 milioni di italiani. Ma il dissesto idrogeologico riguarda sostanzialmente l’intera penisola: 7.423 comuni, il 94% del totale

Dissesto idrogeologico: a rischio 8 milioni di italiani
Via depositphotos.com

I dati del nuovo rapporto ISPRA sul dissesto idrogeologico

(Rinnovabili.it) – Salgono a 94 su 100 i comuni italiani a rischio dissesto idrogeologico e erosione costiera nel 2021, in tutto 7.423. Un aumento che si riflette sia sulle aree potenzialmente soggette a frane (+4% sul 2017), sia su quelle esposte ad alluvioni (+19%). Se il pericolo riguarda quasi l’intera penisola, sono in aumento anche le zone di massimo rischio. In tutto, sono 8 milioni gli italiani che vivono su territori particolarmente vulnerabili.

È la fotografia scattata dall’ISPRA nel rapporto “Dissesto idrogeologico in Italia”, presentato oggi con i dati relativi al 2021. Complessivamente il 18,4% (55.609 km2) del territorio nazionale è classificato a pericolosità frane elevata, molto elevata e/o a pericolosità idraulica media. L’incremento, segnala ISPRA, non dipende tanto da un peggioramento del quadro rispetto agli anni passati quanto da nuovi studi più dettagliati, che hanno evidenziato situazioni critiche prima sfuggite alle rilevazioni.

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Nel dettaglio, oltre 540mila famiglie e 1,3mln di italiani vivono in zone a rischio frane. Il rischio alluvione invece riguarda circa 3 milioni di famiglie, pari a 6,8 milioni gli abitanti. In cima alla classifica delle regioni con più popolazione a rischio frane e alluvioni troviamo Emilia-Romagna (quasi 3 mln), Toscana (oltre 1 mln), Campania (oltre 580 mila), Veneto (quasi 575 mila), Lombardia (oltre 475 mila), e Liguria (oltre 366 mila). E su un totale di oltre 14,5 milioni di edifici, quelli in aree a pericolosità da frana elevata e molto elevata sono oltre 565.000 (il 3,9% del totale), mentre quelli in aree inondabili sono oltre 1,5 milioni (cioè più del 10% dell’intero stock immobiliare).

Il rapporto 2021 sul dissesto idrogeologico allarga per la prima volta lo sguardo alle industrie e alle attività produttive situate in zone a rischio. Il dossier presenta “un nuovo indicatore sugli aggregati strutturali a rischio frane”, si legge. “Le industrie e i servizi ubicati in aree a pericolosità da frana elevata e molto elevata sono oltre 84.000 con 220.000 addetti esposti a rischio; quelli esposti al pericolo di inondazione nello scenario medio sono oltre 640.000 (13,4% del totale)”.

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“I dati e le mappe del rapporto vogliono rappresentare sempre di più un elemento fondamentale a supporto delle decisioni politiche di contrasto al dissesto idrogeologico, comprese quelle previste dal piano nazionale di ripresa e resilienza”, afferma il presidente dell’ISPRA, Stefano Laporta. “Nel Pnrr sono previsti interventi specifici nella prevenzione del dissesto idrogeologico che testimoniano quanto sia importante questa tematica per poter poi realizzare gli altri interventi previsti nel piano”.