Il dibattito sulla proroga al sito di Roncigliano
21/01/2022 – La proroga stabilita dal sindaco di Roma, Roberto Gualtieri sull’utilizzo della discarica di Roncigliano (Albano) per superare l’emergenza rifiuti nella Capitale, è stata al centro dell’audizione che si è svolta oggi in commissione Trasparenza del Consiglio regionale, presieduta da Chiara Colosimo.
Hanno aperto la discussione le richieste dell’associazione Salute e ambiente, rappresentata da Amadio Malizia, Elena Mazzoni e Francesca Anagni. I cittadini di Albano hanno più volte chiesto la revoca dell’Autorizzazione integrata ambientale (Aia) rilasciata alla Ecoambiente srl, perché, secondo loro, sarebbe illegittima per le interdittive antimafia di cui è stato oggetto il precedente gestore dell’impianto. Provvedimenti che stabiliscono il diveto di rapporti con la pubblica amministrazione da parte della società. Hanno poi chiesto chiarimenti all’Agenzia regionale per la protezione ambientale (Arpa) sulla situazione dei pozzi presenti nella discarica e sulle analisi effettuate. Chiarimenti chiesti anche dalla presidente Colosimo, soprattutto sulla correlazione fra discarica e inquinamento delle falde acquifere.
Marco Lupo (direttore generale Arpa Lazio): ha spiegato che l’Agenzia, come contenuto nell’ordinanza del sindaco di Roma, svolge accertamenti mensili sui 4 pozzi individuati nell’Aia, ma esamina con minore cadenza anche gli altri 8 presenti nell’area. Tutte le analisi evidenziano una grave situazione di inquinamento e per questo Arpa ha ripetutamente chiesto l’avvio di un procedimento di bonifica.
Il consigliere Marco Cacciatore (gruppo misto), da parte sua, ha ricordato le audizioni già svolta in commissione Rifiuti, da lui presieduta, sugli stessi argomenti: “L’ordinanza Raggi è un atto vergognoso e lo stesso carattere ha anche la proroga disposta da Gualtieri”. Secondo Cacciatore “bisogna applicare il principio dell’autosufficienza impiantistica prevista dal Piano regionale rifiuti”.
Vito Consoli, direttore regionale Ambiente, ha spiegato che “l’ordinanza Gualtieri coinvolge la Regione solo per un punto, la verifica sulle volumetrie ancora disponibili in discarica e su questo stiamo già lavorando. Per quanto riguarda la questione dell’interdittiva antimafia sono in corso accertamenti, anche in collegamento con l’avvocatura regionale. Ci sono ricorsi e situazioni giudiziarie ancora aperte da valutare con la massima attenzione”.
Massimiliano Borelli (sindaco di Albano), ha ribadito che le “autorizzazioni sono oggetto di ricorsi al Tar. Impugneremo anche l’ordinanza del sindaco Gualtieri. Ma la questione è più ampia del solo invaso attualmente in uso. Serve la caratterizzazione idrogeologica dell’intera discarica per capire da cosa dipenda la contaminazione e per far partire l’immediata azione di bonifica dell’area.
Francesca De Vito (gruppo misto) ha parlato di “scaricabarile insopportabile”, mentre Gaia Pernarella (M5s) ha ricordato il disegno di legge sulla gestione degli ambiti territoriali “che è fondamentale per la realizzazione di impianti di nuova generazione. Bisogna uscire dalla logica delle discariche e dei Tmb”.
La presidente Colosimo, chiudendo la seduta, ha chiesto al direttore Consoli la trasmissione di tutti gli atti che riguardano il precesso autorizzativo della discarica e ha ricordato che la commissione Trasparenza è stata convocata per valutare la legittimità degli stessi e non per parlare del ciclio dei rifiuti, che è competenza di altri organi consiliari.