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Tepco perde un’altra causa, risarcirà 3.700 persone per il disastro di Fukushima

Disastro di Fukushima: rilascio acqua nell’oceano da primavera 2023
Di IAEA Imagebank – https://www.flickr.com/photos/iaea_imagebank/8657963686/, CC BY-SA 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=56218683

Il disastro di Fukushima causò 470mila sfollati

(Rinnovabili.it) – Sono solo 380.000 yen a famiglia, poco meno di 3.300 dollari. Ma continuano la lunga striscia di risarcimenti legati al disastro di Fukushima. Venerdì 4 marzo, la Corte suprema giapponese ha condannato la Tepco, l’azienda che gestisce l’impianto di Dai-chi, a pagare un rimborso a 3.700 persone la cui vita è stata stravolta dall’incidente nucleare.

Quali sono le motivazioni della sentenza? Il tribunale ha respinto un ricorso di Tepco e ha decretato che l’azienda è colpevole di non aver implementato le misure di sicurezza necessarie per prevenire danni alla centrale nucleare dopo uno tsunami di quella potenza. L’11 marzo del 2011, un sisma di magnitudo 9 si verificò a 30 km di profondità al largo della costa settentrionale del Giappone. La scossa causò un violentissimo tsunami con onde di altezza stimata anche di 10 metri. Fu proprio lo tsunami a provocare il maggior numero di vittime (ufficialmente oltre 15mila, oltre a quasi 5mila dispersi) e dei danni. Incluso il disastro di Fukushima che portò alla fusione del nocciolo in 3 reattori dell’impianto di Dai-chi.

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Nell’immediatezza dell’evento, le autorità giapponesi coordinarono l’esodo di circa 470mila persone. Negli anni il Giappone ha monitorato i livelli di radioattività, dichiarando molte delle aree inizialmente interessate dal disastro di Fukushima nuovamente sicure per la vita umana. Nel 2021, circa 36mila persone erano ancora sfollati e impossibilitati a far ritorno alle loro case.

La sentenza riguarda 3 class action delle oltre 30 ancora in corso a 11 anni dall’evento, per un totale di 1,4 miliardi di yen di risarcimenti (circa 12 milioni di dollari). Non è la prima volta che la giustizia giapponese condanna la Tepco per il disastro di Fukushima. Nel 2018 un tribunale di Tokyo obbligò l’azienda a risarcire con 1,1 miliardi di yen i 321 cittadini che le avevano fatto causa. La sentenza riconosceva la società responsabile dell’incidente per esser stata a conoscenza, ma aver comunque ignorato, i rischi legati a possibili disastri naturali. L’anno prima un’altra sentenza aveva condannato il governo per non aver monitorato le misure di sicurezza messe in campo da Tepco.

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