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L’Irlanda vuole sancire i diritti della Natura in costituzione: è la 1° volta in Europa

Il governo deve organizzare “uno o più referendum” per proteggere la biodiversità del paese con l’inserimento nella carta fondamentale di articoli che diano personalità giuridica alla natura e agli ecosistemi, equiparandoli agli esseri umani

Diritti della natura in costituzione: l’Irlanda verso il referendum?
Foto di Sean Kuriyan su Unsplash

La richiesta di un comitato interparlamentare irlandese

(Rinnovabili.it) – Un referendum per inserire i diritti della Natura in costituzione. Ed equipararli a quelli delle persone. È il passo – senza precedenti in Europa – che potrebbe compiere presto l’Irlanda. Lo ha chiesto formalmente il Joint Committee on Environment and Climate Action, un comitato parlamentare che ha potere di indirizzo sull’operato del governo, a partire dalle raccomandazioni preparate da un’assemblea di 100 cittadini su come limitare e invertire la perdita di biodiversità nel paese, presentate a marzo 2023.

Perché mettere i diritti della natura in costituzione?

Riconoscere personalità giuridica agli ecosistemi e alla natura in generale garantisce un livello di tutela molto elevato all’ambiente e dà nuovi strumenti giuridici per rafforzare le politiche in materia. Esiste un movimento globale, Rights of Nature, che si batte per il riconoscimento dei diritti della Terra o di singoli ecosistemi o loro elementi nelle giurisdizioni degli stati.

Finora, però, sono molti pochi gli esempi. Il più famoso è l’Ecuador, l’unico stato al mondo ad aver effettivamente inserito i diritti della natura in costituzione. E il primo a fare un passo del genere. La carta fondamentale del paese latinoamericano, negli articoli 71 e 74, riconosce i diritti della “Pachamama” a “mantenere e generare i suoi cicli, strutture, funzioni e processi evolutivi”.

Anche la Bolivia è andata in questa direzione oltre un decennio fa. La sua legge quadro su Madre Terra accorda personalità giuridica alla natura e garantisce più tutele anche alle popolazioni indigene, proprio in fora del loro rapporto con gli ecosistemi. La Nuova Zelanda ha garantito personalità legale a un fiume. In altri casi, come in Pennsylvania, sono alcune comunità locali ad aver emanato atti che riconoscono alla natura o ad alcuni suoi elementi status giuridico pari all’uomo.

Cosa farà l’Irlanda? Sul tavolo del governo atterra così la richiesta, nero su bianco, di promuovere uno o più referendum popolari per modificare la costituzione e dare più tutele alla diversità biologica del paese. Una delle 86 raccomandazioni fornite dal Joint Committee chiede esplicitamente che “il Governo avvii i passi preparatori per prendere in considerazione un referendum o più referendum per proteggere la nostra biodiversità attraverso l’incorporazione nella Costituzione dei diritti della natura e/o del diritto a un ambiente sano”.