Con questa operazione si conclude il lavoro di adeguamento funzionale della copertura del torrente, che passa così da 450 metri cubi al secondo di portata a 850
Presidente Toti: “Opera fondamentale per cui abbiamo lavorato senza sosta”
Genova. È stata posizionata questa mattina l’ultima trave della nuova copertura del tratto terminale del Bisagno.
Si è così completato l’ultimo dei tre lotti di lavori, partiti nel 2005: con questa operazione si conclude il lavoro di adeguamento funzionale della copertura del torrente, che passa così da 450 metri cubi al secondo di portata a 850, con un ulteriore metro di franco idraulico, ossia di spazio libero tra il pelo dell’acqua e la trave che sorregge la strada.
In casi di precipitazioni eccezionali, con il livello dell’acqua a sfioro, la portata massima con l’adeguamento è di circa 1000 metri cubi al secondo.
L’adeguamento dell’intera copertura è costato a consuntivo circa 160 milioni di euro, a fronte di un finanziamento complessivo di circa 195 milioni di euro.
I fondi rimanenti da questo finanziamento sono stati dirottati sullo Scolmatore del Bisagno.
“Dal momento del nostro insediamento – spiega il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti – abbiamo preso in carico questo cantiere e siamo riusciti a portare a termine il secondo lotto, che attendeva da anni di essere concluso, e ad avviare e chiudere il terzo e conclusivo lotto, il tutto in meno di 6 anni.
Un risultato di cui siamo particolarmente orgogliosi, tenendo conto del fatto che l’avvio del primo lotto risale a oltre quindici anni fa.
Si tratta di un’opera fondamentale, di rilevanza non solo ligure e genovese, ma internazionale, che riduce in modo assolutamente significativo il rischio idraulico per una città che è stata funestata da devastazioni e drammi.
Quella della riduzione del rischio idrogeologico è uno degli aspetti su cui la nostra attenzione si è concentrata maggiormente, e per cui continuiamo a lavorare senza sosta: anche in un anno complesso e pieno di sofferenza come l’ultimo, il cantiere non si è mai fermato”.
I lavori di sostituzione delle travi permettono inoltre di eliminare i limiti di carico attivi da tempo lungo l’intero asse stradale, migliorando anche la sicurezza e la percorribilità dello stesso.
Dopo la posa dell’ultima trave (in totale ne sono state posizionate 3.330 nei tre lotti), si procederà al getto della ed alla posa della sovrastruttura stradale; entro metà giugno la viabilità stradale verrà ripristinata secondo lo schema originario.
“Questa è un’opera che Genova e al Liguria attendevano da oltre 50 anni– aggiunge l’assessore alle Infrastrutture e Protezione civile Giacomo Giampedrone -, e che rappresenta uno snodo fondamentale per la messa in sicurezza idraulica della città.
Siamo di fronte a un cantiere imponente: il nuovo impalcato si sviluppa per una lunghezza di circa 1300 metri ed una larghezza di 50, pari a circa 65mila metri quadrati.
Grazie a questa gigantesca operazione di ampliamento dell’alveo, che è stata abbassato di circa 1,8 metri per aumentare la portata d’acqua transitabile, la portata diventa di 850 metri cubi d’acqua al secondo.
Affiancando a questi i 450 metri cubi al secondo che saranno garantiti dallo Scolmatore del Bisagno, opera che è in corso di realizzazione, di raggiungerà un totale di 1300 metri cubi di portata al secondo, una quantità d’acqua che, secondo i modelli statistici, può verificarsi mediamente una volta ogni 200 anni”.
La conclusione dello Scolmatore è prevista per il 2024. Il progetto prevede una galleria di 9,8 metri di diametro e lunga 6 chilometri e mezzo, che confluirà nel manufatto di sbocco a mare già utilizzato dallo scolmatore del Fereggiano, opera quest’ultima già realizzata ed entrata in funzione alleggerendo la pressione su questo affluente del Bisagno.
“Un nuovo passo in avanti verso la definitiva sicurezza idraulica della città – spiega il sindaco di Genova Marco Bucci – La fine dei lavori della copertura del Bisagno ci consentirà di far fronte a eventuali eventi climatici di particolare entità che, come sappiamo, nella nostra città in passato si sono trasformati in catastrofi e tragedie.
È una pagina di storia che non vogliamo più vivere. Negli anni questa zona ha dovuto sopportare diversi disagi, con il cantiere in continuo spostamento tra le vie e i palazzi della Foce e di Brignole.
Quello che salutiamo oggi, dobbiamo esserne consapevoli, è un risultato importantissimo per il futuro di tutta Genova”.