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Autocandidatura di Trino Vercellese: costruite da noi il deposito nazionale scorie nucleari

Deposito nazionale scorie nucleari: Trino Vercellese si candida a ospitarlo
L’ex centrale nucleare di Trino Vercellese, oggi deposito temporaneo per 1.511 m3 di scorie radioattive. Di Alessandro Vecchi – Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=10196714

È il 1° paese a candidarsi spontaneamente per il deposito nazionale scorie nucleari

(Rinnovabili.it) – La prima autocandidatura a ospitare il deposito nazionale delle scorie nucleari arriva da Trino Vercellese. Il comune piemontese ospita già una centrale nucleare, la “Enrico Fermi”, costruita negli anni ’60 e spenta nel 1990. Il decommissioning è partito nel 1999 ma al suo interno nel 2022 si trovavano ancora più di 1.500 m3 di rifiuti radioattivi.

Rappresentano circa il 5% del volume totale nazionale, ma fra Trino e la vicina Saluggia è stoccato – temporaneamente – il 70-80% della radioattività da scorie nucleari presenti sul territorio italiano. Dei 1.500 m3 del comune vercellese di 6.000 abitanti, circa 1.450 sono a bassa o bassissima radioattività, mentre circa 50 m3 sono a media radioattività.

Ma Trino è fuori dalla CNAPI

I rifiuti li ho già in casa, tanto vale costruire qui il deposito unico e risolvere questo problema: è questo il ragionamento che ha spinto il sindaco Daniele Pane (Fratelli d’Italia) a far approvare la candidatura di Trino con una delibera di giunta. Candidatura che dovrà prima ricevere l’ok di Sogin, la società incaricata del processo di realizzazione del deposito nazionale scorie nucleari.

Trino, infatti, pur ospitando una centrale nucleare, non è tra i 51 comuni indicati nella versione definitiva della CNAPI, la Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee ad ospitare il deposito, che il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) ha pubblicato lo scorso dicembre. “Ci tengo a ribadire ancora una volta le ragioni di sicurezza e opportunità che hanno sempre guidato l’agire di questa amministrazione”, puntualizza Pane. “C’è un assoluto bisogno di chiarezza e trasparenza su questo tema e soprattutto bisogna arrivare a una decisione che sia il più condivisa possibile. Ora la palla passa agli esperti, che diranno se effettivamente il territorio di Trino è idoneo oppure no”.

Il deposito nazionale scorie nucleari potrà sorgere a Trino?

Il MASE ha esplicitamente previsto la possibilità che anche i comuni che non rientrano nella mappa della CNAPI possano presentare istanza per ospitare la struttura in cui dovranno essere stoccati tutti i rifiuti nucleari italiani, da quelli a bassa radioattività derivanti dagli usi medici a quelli a media e alta radioattività. Il deposito, da progetto, sarà accompagnato da un Parco Tecnologico.

E Pane è convinto che il suo comune abbia i requisiti. “I criteri per ottenere l’idoneità sono la condivisione del progetto con il territorio, la sicurezza geomorfologica e gli aspetti amministrativi, come la normativa per il divieto di consumo di suolo. Trino è stata esclusa perché parte del nostro comune è lungo il fiume Po, ma è solo una parte del territorio comunale, che ovviamente non sarebbe interessata a ospitare il deposito”, spiega il sindaco a Domani.

Che riceve prontamente il plauso del titolare del MASE. “La disponibilità di Trino ad accogliere il deposito unico nucleare è molto importante e viene accolta positivamente dal governo” ha spiegato il ministro Gilberto Pichetto in un’intervista radiofonica. “Andrà ora verificata sulla base delle caratteristiche tecniche e di sicurezza che la legge prevede per i depositi di questa natura”.

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