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Delega riforma fiscale, cosa cambia per le tasse sull’energia

riforma fiscale
Credits: Governo.it (CC-BY-NC-SA 3.0 IT)

Le novità per l’energia nella Delega Riforma Fiscale

(Rinnovabili.it) – Via libera al ddl delega sulla riforma fiscale. Il Consiglio dei Ministri lo ha approvato ieri su proposta del premier Mario Draghi e del Ministro dell’Economia, Daniele Franco. “Si tratta spiega – il presidente del Consiglio – di una legge molto generale che andrà riempita da vari decreti delegati su cui ci saranno ulteriori momenti di confronto. Ciò è molto importante perché si potrebbe avere la sensazione che questa sia l’ultima parola sul fisco e che il governo abbia deciso. Purtroppo o per fortuna il processo non è così semplice. Richiederà molti anni”.

Per l’esercizio della delega vi è un tempo di 18 mesi, durante i quali una nuova commissione lavorerà a stretto contatto con il ministro Franco per preparare i relativi decreti, seguiti dalla fase di implementazione. Quattro i principi chiave su cui è stata impostata la riforma fiscale: stimolare la crescita economica attraverso una maggiore efficienza della struttura delle imposte e riducendo il carico fiscale sui fattori di produzione; razionalizzare e semplificare il fisco riducendo gli adempimenti ed eliminando i cosiddetti micro-tributi; la conservazione della progressività del sistema; il contrasto all’evasione e all’elusione fiscale.

Tassazione energetica, tempo di cambiamenti

Nel testo del ddl trovano spazio, accanto alla riformulazione del catasto, anche misure dirette alle tasse sull’energia. Per la precisione l’articolo 5 del provvedimento riporta la “Razionalizzazione dell’imposta sul valore aggiunto e di altre imposte indirette”. In questo contesto la riforma fiscale delega il Governo ad adeguare in coerenza con l’European Green Deal e la disciplina europea armonizzata dell’accisa, le strutture e le aliquote della tassazione indiretta sulla produzione e sui consumi dei prodotti energetici e dell’energia elettrica.

L’obiettivo? Contribuire alla riduzione progressiva delle emissioni di gas climalteranti e alla promozione dell’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili ed ecocompatibili. “Si prevede che le accise siano nel tempo rese coerenti […] con l’esigenza di contrastare il riscaldamento globale”, ha aggiunto Franco. “Un punto fortemente affermato dalle commissioni parlamentari”.

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