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Il 1° produttore globale di nickel vuole gli EV ma ottiene deforestazione

Jakarta copra il 48% della domanda globale di nickel. E adesso vuole diventare un polo globale della mobilità elettrica per valorizzare le sue risorse naturali (indispensabili per le batterie). Ma l’espansione del settore sta già causando “deforestazione di massa”. E si basa sul carbone

Deforestazione: i problemi nascosti dell’Indonesia con gli EV
Foto di Mario La Pergola su Unsplash

La denuncia sulla deforestazione in un rapporto di Climate Rights International

(Rinnovabili.it) – La scommessa dell’Indonesia sul diventare un punto di riferimento nella mobilità elettrica può causare la deforestazione di massa del paese. Il problema è il nickel, minerale indispensabile per le batterie degli EV. Di cui il paese asiatico è il 1° produttore mondiale: nel 2022 ha soddisfatto da solo il 48% della domanda globale.

Nel principale sito di estrazione e lavorazione del nickel nel paese, l’Indonesia Weda Bay Industrial Park (IWIP), dal 2018 a oggi sono spariti 5.300 ettari di foresta tropicale. Non in modo illegale: i proprietari del sito, soprattutto compagnie cinesi, avevano i permessi. Il problema sono proprio le politiche di Jakarta. Lo sostiene un rapporto di Climate Rights International pubblicato di recente.

Deforestazione e auto elettriche

Da un lato, l’Indonesia sta ottenendo buoni risultati contro la deforestazione – nel 2020- 2022 la perdita di foresta tropicale è crollata del 64% rispetto al 2015-2018. Ma dall’altro lato vuole anche sfruttare appieno le sue riserve di nickel. Diventando un hub globale della mobilità elettrica attraverso la raffinazione del minerale e l’assemblaggio di EV. Il governo ha fissato un obiettivo di produzione di circa 600.000 veicoli elettrici entro il 2030, più di 100 volte il numero di veicoli elettrici venduti in Indonesia nella prima metà del 2023.

Ma la deforestazione non è l’unico problema legato alle nuove mire dell’Indonesia. Solo nell’hub al centro del rapporto sono già in funzione 5 centrali a carbone dedicate. E con i piani di espansione previsti ne sorgeranno altre 12, per quasi 4 nuovi GW di capacità installata. A quel punto, solo quel sito consumerà più carbone di quanto non facciano oggi paesi come Spagna o Brasile.

“La transizione verso le energie rinnovabili è essenziale, ma sono necessarie una forte regolamentazione e supervisione da parte del governo per garantire che la crescente industria mineraria critica e le relative catene di approvvigionamento non replichino le spaventose pratiche lavorative e ambientali che hanno a lungo caratterizzato le industrie estrattive in Indonesia e in tutto il mondo”, afferma CRI.