Rinnovabili • Deforestazione globale: -37mila km2 nel 2023 tra agribusiness e incendi Rinnovabili • Deforestazione globale: -37mila km2 nel 2023 tra agribusiness e incendi

La deforestazione globale cancella 10 campi da calcio al minuto nel 2023

Il fattore che continua a trainare la perdita di foreste tropicali e non solo è il modello di agribusiness intensivo, davanti agli incendi aggravati dalla crisi climatica. Nel 2023, il rapporto Global Forest Watch segnala gli ottimi risultati di Brasile e Colombia, ma anche i dati allarmanti sulle foreste primarie in Congo, Indonesia, Bolivia

Deforestazione globale: -37mila km2 nel 2023 tra agribusiness e incendi
Foto di Sergey Lapunin su Unsplash

L’anno scorso persa un’area grande come la Svizzera

(Rinnovabili.it) – Brasile e Colombia stanno proteggendo meglio le loro foreste tropicali, ma la pressione dell’agricoltura e dell’allevamento intensivi in tutto il mondo continua a far peggiorare la deforestazione globale. È questo il fattore che più di tutti incide sulla perdita di foresta primaria e di copertura forestale in generale, davanti agli incendi aggravati dal climate change. Nel 2023 le foreste mondiali sono diminuite di 37mila km2, un’area grande come la Svizzera, con le motoseghe che hanno lavorato al ritmo dell’equivalente di 10 campi da calcio al minuto.

Gli hotspot della deforestazione globale

L’anno scorso le diminuzioni di Brasile e Colombia – che dimostrano quanto possa essere efficace, e in poco tempo, la volontà politica di affrontare la deforestazione – sono state controbilanciate da aumenti in Congo (+3%), Bolivia (+27%), Indonesia (+27%), Laos, Nicaragua e altri paesi. Il Brasile guidato da Lula ha diminuito la deforestazione di foresta primaria – la più importante per la conservazione della biodiversità e per la capacità di assorbimento di CO2 – del 36%. La Colombia di Gustavo Petro l’ha dimezzata (-49%).

“Le foreste sono ecosistemi fondamentali per combattere il cambiamento climatico, sostenere i mezzi di sussistenza e proteggere la biodiversità”, spiega Ani Dasgupta, presidente del WRI. “Al mondo restano solo sei anni per mantenere la sua promessa di fermare la deforestazione. I numeri della perdita di foreste di quest’anno raccontano ciò che possiamo ottenere quando i leader danno priorità all’azione, ma i dati evidenziano anche molte opportunità perse per proteggere le nostre foreste e il nostro futuro”.

Incrementi straordinari della perdita di copertura forestale si sono verificati anche al di fuori dei tropici e per fattori non legati all’agribusiness ma alla crisi climatica: il Canada, ad esempio, ha registrato perdite record per via dei mega-incendi che hanno carbonizzato un’area 5 volte più vasta dell’anno precedente.

“Il mondo ha fatto due passi avanti e due indietro per quanto riguarda la perdita di foreste avvenuta lo scorso anno”, sottolinea Mikaela Weisse, direttrice di Global Forest Watch, l’osservatorio del World Resource Institute e dell’università del Maryland che ha rilasciato oggi il rapporto annuale. “Il forte declino nell’Amazzonia brasiliana e in Colombia dimostra che il progresso è possibile, ma la crescente perdita di foreste in altre aree ha ampiamente contrastato tale progresso. Dobbiamo imparare dai paesi che stanno rallentando con successo la deforestazione”.

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