Rinnovabili • Deforestazione in Amazzonia: con Lula, -31% in 5 mesi

In 8 mesi, Lula ha dimezzato la deforestazione in Amazzonia

Da gennaio a oggi il tasso di deforestazione della foresta tropicale è calato del 48%, riportano i dati dell’INPE, l’Agenzia nazionale per la ricerca spaziale del Brasile

Deforestazione in Amazzonia: con Lula, -31% in 5 mesi
Foto di Marek Studzinski su Unsplash

Il presidente brasiliano ha anche istituito 2 nuove riserve indigene

(Rinnovabili.it) – Continua a rallentare la deforestazione in Amazzonia sotto la presidenza Lula. Ad agosto, le motoseghe hanno tagliato il 66% di foresta tropicale in meno rispetto allo stesso mese dell’anno passato, quando a guidare il paese era Bolsonaro. Lo riferisce l’INPE, l’Agenzia nazionale brasiliana per la ricerca spaziale che porta avanti il programma di monitoraggio satellitare del desmatamento ilegal. Con 563 km2, è il 3° dato più basso della serie storica per agosto.

Un segnale, quello dei dati di agosto, incoraggiante dopo il risultato zoppicante del summit di Belém. Un mese fa, nella città più importante dell’Amazzonia Lula aveva organizzato un vertice tra i paesi sudamericani che condividono la responsabilità di gestione della foresta tropicale. Obiettivo: coordinare le politiche per la tutela dell’ecosistema. Sono arrivati buoni risultati, ma manca ancora la chiave di volta di una vera politica regionale: un target comune sullo stop alla deforestazione in Amazzonia.

Meno deforestazione, più riserve indigene

Ad ogni modo, ciò che sta ottenendo il Brasile dopo la svolta impressa da Lula è giudicato molto positivo dagli osservatori. Nei primi 8 mesi dell’anno, il calo del disboscamento arriva al -48%: dimezzato rispetto all’ultimo anno di Bolsonaro, sotto la cui presidenza era invece schizzato alle stelle su valori mai visti da oltre 10 anni. Anche grazie all’asse tra l’ex parà sceso in politica e l’agribusiness.

Altro cambio di rotta importante: annunciando i dati dell’INPE, ieri, Lula ha anche istituito due nuove riserve per le popolazioni indigene. Una pratica che era stata interrotta nei 4 anni di mandato di Bolsonaro. Generalmente, nelle terre gestite dai popoli indigeni il tasso di deforestazione è significativamente più basso che altrove.

“Se non c’è futuro per l’Amazzonia e la sua popolazione, non ci sarà futuro nemmeno per il pianeta”, ha detto Lula annunciando le due nuove riserve. Altre 6 riserve erano state istituite ad aprile. Altre 6 potrebbero vedere la luce entro la fine dell’anno. Il Brasile ha circa 800 riserve indigene, ma una buona parte non godono di una demarcazione ufficiale.