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Milleproroghe in GU, ecco cosa cambia per i rifiuti

Decreto Milleproroghe in GU, ecco cosa cambia per i rifiutiSono i rifiuti i protagonisti delle norme in campo ambientale contenute nel Milleproroghe. Ancora una volta non si trova la soluzione al problema e si rimanda con un decreto d’urgenza. Nel frattempo il parlamento e il governo dovranno affrontare altre emergenze e quindi le proroghe verranno riprorogate. Ma vediamo cosa prevede l’ennesimo mille proroghe, il DL 30 dicembre 2013, n. 150 –G.U. n.304 del 30/12/2013 convertito in legge 15 del 27/2/2014.

All’articolo 10 apporta ulteriori modifiche in materia ambientale, ed in particolare in materia di rifiuti con PCI inferiore a 13.000 kJ/kg e con riferimento alla gestione dei rifiuti nella Regione Campania ed agli impianti di compostaggio ivi presenti.

 

Il comma 1 proroga al 31 dicembre 2014, il termine per il divieto di conferimento in discarica rifiuti con PCI (Potere calorifico inferiore) > 13.000 kJ/kg ad eccezione dei rifiuti provenienti dalla frantumazione degli autoveicoli a fine vita e dei rottami ferrosi per i quali sono autorizzate discariche monodedicate che possono continuare ad operare nei limiti delle capacita’ autorizzate alla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto-legge 29 dicembre 2010, n. 225.

Il comma 2 fa riferimento alla attività di raccolta, di spazzamento e di trasporto dei rifiuti e di smaltimento o recupero inerenti alla raccolta differenziata nella regione Campania, gestite dai Comuni fino e non oltre il 31 dicembre 2013 (termine stabilito dal DL 30 dicembre 2009, n. 195 sull’emergenza in Campania): tale termine viene posticipato al 30 giugno 2014.

Il comma 3 interviene ancora sull’emergenza rifiuti in Campania e modifica il DL 30 dicembre 2009, n. 195 che all’art.10 comma 5 dispone che “nelle more del completamento degli impianti di compostaggio nella regione Campania, fino al 31 dicembre 2013, gli impianti di compostaggio in esercizio sul territorio nazionale possono aumentare la propria autorizzata capacità ricettiva e di trattamento sino all’8 per cento. Con la stessa decorrenza cessano gli effetti delle ordinanze del Presidente del Consiglio dei Ministri all’uopo adottate“. Ora il termine viene posticipato al  30 giugno 2014.

 

Ma le proroghe non potevano non interessare il SISTRI, infatti l’art. 3 bis introduce: una proroga del regime transitorio sino al 31 dicembre 2014 (in attesa della piena operatività dovranno essere rispettati i vecchi adempimenti su registri e formulari e osservate anche le prescrizioni previgenti in materia di registri di carico e scarico e formulari di trasporto e le relative sanzioni; nonché  un rinvio delle sanzioni per il SISTRI che si applicheranno dal 1 gennaio 2015.

Le proroghe sull’attivazione del SISTRI e delle relative sanzioni sono state giustificate con la necessità di trovare una soluzione adeguata all’eccessiva burocratizzazione sulla gestione dei rifiuti. La soluzione non è stata trovata in questi anni, e le continue proroghe lo confermano; il risultato è stato il monopolio dei rifiuti nelle mani della criminalità organizzata e un aumento eccessivo degli oneri degli operatori onesti. La prossima volta forse converrà abolire il SISTRI?

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