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Decreto maggio, verso ipotesi Ecobonus 120% e cessione a banche

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Le novità riguardanti l’energia nel Decreto maggio (Dl maggio)

(Rinnovabili.it) – Continua il lavoro sul Decreto maggio (ex Decreto aprile). In attesa di sciogliere i principali nodi del Dl – a partire dalla questione del Reddito di emergenza – vanno delineandosi le prime misure in materia di energia. Ad anticiparle è il ministro allo Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, audito ieri dalle commissioni riunite Finanze e Attività produttive alla Camera.

Il riflettori sono puntati su due elementi in particolare: la riqualificazione energetica degli edifici e le bollette.

Patuanelli era già intervenuto sul tema ecobonus anticipando l’idea di portare la detrazione al 120%. Attualmente l’incentivo per le riqualificazioni energetiche offre un’aliquota variabile dal 50% al 75%, a seconda degli interventi effettuati. Ma può raggiungere l’80-85% in accoppiata con il sisma-bonus, l’incentivo per migliorare la sicurezza antisismica dell’edificio.

La proposta d’aumento, almeno per ora, sembra resistere. In collegamento streaming con i parlamentari della Camera, il ministro ha sottolineato l’importanza del settore edilizio nella fase di ripresa. “Ecobonus e sisma-bonus possono essere un volano per la nostra economia nei prossimi anni […] portare la detrazione fiscale a un valore superiore al 100% è un elemento di grandissima importanza e prospettiva per il rilancio economico del nostro Paese”. E consente, aggiunge Patuanelli, di tenere dentro le piccole e micro imprese, che non hanno carico fiscale o liquidità sufficiente per scaricare in fattura lo sconto totale. In questo contesto una delle novità del Decreto maggio è l’intesa con Banca Italia per la cessione del credito anche agli istituiti finanziari. Una misura che garantisce, con uno sconto dell’importo, di poter incassare immediatamente il credito d’imposta maturato dopo un intervento”.

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Dl maggio: cosa cambierà per gli oneri di sistema?

Per quanto riguarda il tema bollette, il Dl maggio dovrebbe contenere un intervento sugli oneri di sistema del valore di 600 milioni di euro. “La misura porta per tre mesi porta virtualmente la potenza impiegata delle utenze commerciali superiori ai 3 kW al costo di sistema di 3 kW”. Attualmente più alta è la potenza impiegata, più alti sono gli oneri da pagare in bolletta; si tratta cifre considerevoli che il Decreto maggio potrebbe abbattere sensibilmente. Il ministro ha ipotizzato infatti un taglio del 75%. “Sono duecento milioni di euro per tre mesi […] considerate che gli oneri di sistema complessivi, tra utenze domestiche e non, valgono circa un miliardo e duecento milioni al mese”.

“Limitando all’utenza non domestica – aggiunge il ministro – parliamo di un terzo e la riduzione sarebbe del 50%, ma rispetto alle utenze che va a toccare, riguarda i tre quarti della bolletta sulla parte oneri”.

L’intervento alla Camera non ha dimenticato il rilancio di Impresa 4.0, il piano nazionale per incentivare gli investimenti funzionali alla trasformazione tecnologica.La misura più importante riguarda il fatto di stabilizzarla per tre anni ma “riteniamo anche di poter pensare per il 2021 a un aumento del credito d’imposta per la ricerca e lo sviluppo”.

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