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Decreto legge Energia, ARERA mette i puntini sulle i

Decreto legge Energia
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(Rinnovabili.it) – È necessario ricondurre al sistema fiscale la copertura di alcuni oneri di sistema. E operare oltre l’orizzonte trimestrale nell’azione contro il caro bollette. A ricordarlo è l’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente (ARERA) nell’ultima memoria pubblicata sul proprio sito. L’atto contiene le considerazioni dell’Authority sul Decreto Legge Energia, il provvedimento, oggi in fase di conversione, recante “Misure urgenti per il contenimento dei costi dell’energia elettrica e del gas naturale, per lo sviluppo delle energie rinnovabili e per il rilancio delle politiche industriali”.

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Tre i punti sensibili toccati dal regolatore: l’azzeramento delle aliquote relative agli oneri generali di sistema; le procedure per l’approvvigionamento di lungo termine di gas naturale di produzione nazionale; le misure volte a garantire la sicurezza degli approvvigionamenti per il sistema del gas.

Ancora una volta ARERA torna a sottolineare come l’azione governativa sul caro bollette continui a seguire una prospettiva temporale di brevissimo periodo (orizzonte trimestrale). Un approccio che inevitabilmente non riesce a rassicurare operatori e consumatori. L’Authority preme invece per un’azione a lungo termine che, ad esempio, strutturalizzi l’impiego dei proventi delle aste ETS nella riduzione del peso degli incentivi rinnovabili in bolletta.

 Allo stesso modo suggerisce di portare alcuni oneri fuori dalle fatture di luce e gas per riversarle nella fiscalità generale. É il caso, ad esempio, delle agevolazioni alle imprese energivore e gasivore, i bonus sociali, i certificati bianchi, le politiche di sicurezza per lo smantellamento delle centrali e degli impianti nucleari e di quelle di agevolazione tariffaria per gli usi di trazione ferroviaria su rete RFI (ad esclusione di quella ad alta velocità).

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Stabilire un percorso di progressiva ‘strutturalizzazione’ della copertura degli oneri generali di sistema con risorse ulteriori rispetto alla raccolta tramite le bollette  – scrive ARERA – permetterebbe, da una parte, di offrire maggiore certezza agli operatori e ai consumatori e, dall’altra, di programmare la ripresa della raccolta degli oneri in bolletta, per la parte non coperta da risorse provenienti dalla fiscalità generale o dai proventi delle aste delle quote di emissione, con modalità che garantiscano maggiore trasparenza e prevedibilità”.

 L’Authority interviene anche sull’articolo 16 del Decreto legge Energia, inerente l’approvvigionamento di gas naturale (prodotto in Italia) a prezzi equi. Il provvedimento stabilisce che il GSE stipuli contratti di acquisto di lungo termine (max 10 anni) con i titolari di concessioni di coltivazione di gas naturale. E che lo stesso offra con una o più procedure, i volumi di gas a clienti finali industriali. Nella memoria ARERA ricorda l’opportunità di valutare  che i contratti di acquisto a lungo termine non siano in ultima istanza vincolati alla conclusione delle procedure per la vendita. “In tal modo – si legge – tutti i consumatori potrebbero beneficiare di eventuali partite di gas acquistate dal GSE e non cedute attraverso la cessione della medesima energia a mercato e la retrocessione delle partite derivanti da eventuali differenziali di prezzo attraverso appositi corrispettivi. Tali partite verrebbero a costituire una sorta di copertura di lungo periodo dalle oscillazioni dei prezzi per tutti i consumatori”.

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