Nuove limature per la bozza del Decreto FER2
(Rinnovabili.it) – Dalla Conferenza Unificata all’ARERA. Lo schema dell’atteso Decreto Fer2 potrebbe essere in dirittura d’arrivo. Il ministro alla Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, lo aveva preannunciato solo qualche giorno fa ma sono ormai mesi che dichiarazioni simili accompagnano il provvedimento. Il Decreto, che disciplina i nuovi incentivi alle cosiddette “rinnovabili innovative”, avrebbe dovuto veder la luce a febbraio 2020. Poi è arrivato il caos del COVID-19, catalizzando tutte le attenzioni sugli interventi di ripresa dalla crisi sanitaria ed economica. Quindi è stata la volta dell’energia che tra caro bollette e guerra in Ucraina, ha ridefinito le urgenze normative.
In tutto questo tempo il testo è andato via via “trascinandosi”, conquistando qua e là limature ed aggiunte. Le ultime arrivano proprio in questi giorni a monte dell’esame dell’Authority. In realtà, rispetto alla bozza circolata a marzo 2022, le modifiche sostanziali appaiono davvero poche.
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Cosa è il DM Fer2?
Il decreto Fer2 è il provvedimento, curato dal Ministero della Tradizione ecologica e quello dell’Economia, che sostiene attraverso incentivi dedicati la produzione elettrica di impianti rinnovabili innovativi o con costi di generazione elevati. Un ambito in cui rientrano le centrali elettriche a biogas e a biomasse, il solare termodinamico, la geotermia e l’eolico offshore. Ed proprio a livello di definizioni che arrivano le prime novità. La nuova bozza FER2 – che non costituisce ancora il testo definitivo – inserisce tra impianti eolici in mare sia quelli galleggianti che quelli a fondamenta fisse “ad opportuna profondità” e quelli legati al recupero di infrastrutture offshore dismesse.
Rimanendo in tema di aerogeneratori offshore, lo schema amplia anche il contingente in gara disponibile arrivando fino a 5 GW dai 3,5 GW dell’ultima versione. Ma un ritocco spetta anche al solare termodinamico. Nel dettaglio, per gli impianti di piccola taglia (definiti ora con una potenza ≤1.000 kW e non più ≤300 kW) il contingente complessivo passa da 5 a 25 MW. Per quelli di taglia media (1.000<P≤50.000 kW) lo schema di Decreto FER2 riporta un 100 MW.
Novità anche per gli impianti di produzione elettrica alimentati a biogas o biomasse. Qualora queste installazioni convertano il loro assetto di funzionamento al fine di rispettare nuovi requisiti prestazionali e di tutela ambientale, potranno accedere agli incentivi con una tariffa di 180 euro a MWh, erogata sulla produzione.
Infine il testo aumentata a 250 euro a MWh la tariffa per la geotermia ad emissioni nulle e a 25 anni la vita utile degli impianti eolici offshore per l’assegnazione degli incentivi.