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Decreto Energia, dal Governo intervento su bollette da 6 mld

Decreto Energia

Fino a 5 miliardi di euro di interventi per famiglie e imprese

(Rinnovabili.it) – Via libera al Decreto Energia (o Decreto Bollette). Il Consiglio dei Ministri ha approvato questo pomeriggio il provvedimento recante le “Misure urgenti per il contenimento dei costi dell’energia elettrica e del gas naturale, per lo sviluppo delle energie rinnovabili e per il rilancio delle politiche industriali”. Un pacchetto di norme finalizzato a contrastare il caro energia, riprendendo in mano il problema esattamente da dove l’aveva lasciato il precedente decreto Sostegni ter.

Spiega il presidente del Consiglio Mario Draghi: “I provvedimenti che abbiamo approvato sono ricchi e complessi […] Mettiamo in campo quasi 8 miliardi di euro di cui 6 per provvedimenti sull’energia”. “L’obiettivo – ha aggiunto il ministro dell’Economia Daniele Franco è sostenere l’economia in questa difficile fase. L’intervento diretto su famiglie e imprese supera i 5, 5 miliardi. Ma a questo si associano misure per sostenere Regioni e comuni nel gestire il problema del costo dell’energia”.

Se si esclude il fondo da un miliardo di euro per la filiera dell’automotive, il testo di per sé non contiene grandi novità rispetto alle anticipazioni rilasciate dal Governo nelle scorse settimane. In parte, il Decreto Energia segue una linea d’azione già nota, ossia tamponare l’emergenza con risorse che contrastino i rincari semestrali. Come? Alleggerendo le fatture energetiche di famiglie ed imprese, e aiutando i grandi consumatori anche per il 2° trimestre 2022.

Le nuove misure del Decreto Energia 2022

LUCE E GAS – Nel dettaglio il provvedimento stanzia nuove risorse per azzerare gli oneri di sistema nelle bollette elettriche. La misura interesserà le utenze domestiche e non in bassa tensione con potenza disponibile fino a 16,5 kW, nonché le utenze con potenza disponibile pari o superiore a 16,5 kW, anche connesse in media e alta/altissima tensione o per usi di illuminazione pubblica o di ricarica di veicoli elettrici in luoghi accessibili al pubblico. Simile intervento sulle bollette del gas, che vendono assieme al taglio degli oneri generali anche una riduzione dell’IVA al 5%. A cui si aggiungono nuovi fondi per il rafforzamento dei bonus sociali.

ENERGIVORI E GASIVORI – Il DL Energia tende una mano anche al tessuto produttivo nazionale. E lo fa con nuovi interventi, del valore complessivo di oltre 1,2 miliardi di euro, riservati ai grandi consumatori. Si tratta del rinnovo per il secondo trimestre dell’anno del credito d’imposta pari al 20% delle spese sostenute, per tutte le aziende che hanno subìto un incremento del costo del kWh elettrico superiore al 30%. Aggiungendo anche un credito di imposta del 15% sulla spesa sostenuta per l’acquisto del gas in caso di un incremento superiore al 30% (il periodo di riferimento in questo caso è il primo semestre 2022 rispetto al primo semestre 2019).

FONDO RINNOVABILI PMI – Se le misure contenute nel Sostegni Ter avevano assestato un duro colpo alla produzione rinnovabile nazionale, il nuovo decreto Energia sembra voler risollevare la questione. Il provvedimento istituisce un fondo da 267 milioni di euro – da gestire tramite apposita contabilità speciale – con cui promuovere progetti di produzione energetica rinnovabile e autoconsumo a livello delle piccole e medie imprese.

SEMPLIFICAZIONI PER FV E GEOTERMIA – Nuovo iter facilitato per l’installazione del fotovoltaico sugli edifici, sia pubblici che privati. Il Decreto introduce infatti un modulo unico semplificato per gli impianti sino a 200 kW di potenza. Il DL incarica anche il Ministero della transizione ecologica di stabilire le prescrizioni per la posa in opera delle sonde geotermiche negli impianti domestici di riscaldamento e climatizzazione. Prevedendo un procedura abilitativa semplificata in caso di impianti con una potenza sotto i 2 MW.

INCENTIVI PER EFFICIENZA E FER AL SUD – Il provvedimento istituisce un credito d’imposta dedicato alle imprese nelle regioni del Sud Italia che investono nell’efficienza energetica e nella produzione di energia rinnovabile nell’ambito delle proprie strutture produttive, fino al 31 dicembre 2023.

PRODUZIONE E STOCCAGGIO DEL GAS – Il governo è pronto ad aumentare la produzione di gas naturale nazionale (oggi intorno ai 3 miliardi di m3). Come? “Ottimizzando le risorse già presenti”, come sottolinea il ministro della transizione ecologica Roberto Cingolani. “Dovremmo essere in grado di tirar fuori altri 2,2 miliardi di m3 soprattutto dal giacimento di cassiopea, dunque canale di Sicilia e dal Ravennate”. Si arriverebbe così ad un portafoglio di 5 miliardi di m3 estratti a livello nazionale. Con opportune regole questi volumi potranno essere distribuiti alle imprese ad un prezzo più vantaggioso di quello di mercato.

La strategia governativa mira anche ad incrementare anche le riserve di gas. “Abbiamo una buona capacità di stoccaggio quest’anno siamo partiti con circa l’80% di stoccaggi pieni”. L’obiettivo per il prossimo anno è fare ancora meglio attraverso, ad esempio, il mantenimento delle riserve piene anche durante l’uso. “Questo implica tecnologie e autorizzazioni particolari” e un’ottimizzazione generale degli stoccaggi “per partire sempre, minimo, da un 90% di riempimento”.

RISORSE AI BIOFUEL – Il Decreto prevede un investimento tecnologico sui biocarburanti in purezza da filiera sostenibile. E il supporto al suo utilizzo in settori strategici, come ad esempio il trasporto aereo.

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