Il Consiglio dei Ministri approva nuove misure per contenere l’aumento dei prezzi dell’energia e dei carburanti. Draghi: "Gran parte degli interventi di oggi sono finanziati dalle aziende del comparto energetico".
Decreto energia 2022, nuovi interventi per 4,4 miliardi di euro
(Rinnovabili.it) – “Interveniamo per aiutare cittadini e imprese a sostenere i rincari dell’energia, con particolare attenzione alle famiglie più bisognose e alle filiere produttive più esposte”. Con queste parole il premier Mario Draghi ha presentato il nuovo Decreto Energia 2022. Venerdì pomeriggio, il Consiglio dei ministri ha discusso ed approvato le nuove misure “per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina”. Un decreto legge che interviene su alcune delle questioni più urgenti, dal caro benzina agli aumenti in bolletta per grandi consumatori e famiglie in difficoltà. Con un occhio di riguardo anche al settore agricolo, edilizio, turistico, umanitario.
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La parte da leone la fa l’energia. “In totale – ha spiegato Draghi in conferenza stampa – le misure ammontano a 4,4 miliardi di euro, che si aggiungono ai 15,5 miliardi già spesi dalla scorsa estate per difendere gli italiani dall’aumento del costo dell’energia”. A differenza degli scorsi provvedimenti, tuttavia, gran parte dei nuovi interventi non saranno finanziati dal bilancio pubblico, ma dalle aziende del comparto energetico. “Tassiamo una parte degli straordinari profitti che i produttori stanno facendo grazie all’aumento dei costi delle materie prime, e ridistribuiamo questi soldi alle imprese e alle famiglie in difficoltà”, ha aggiunto il presidente del Consiglio.
Decreto Energia 2022, i principali interventi
ELETTRICITÀ E GAS – Le nuove misure governative estendono i crediti d’imposta anche alle imprese non energivore. Nel dettaglio il Decreto Energia 2022 disciplina un credito del 12% della spesa per tutte quelle aziende dotate di contatori elettrici di potenza disponibile pari o superiore a 16,5 kW. La misura è applicata per ora solo al secondo trimestre 2022 e fa il paio con quella applicata nel settore del gas. Il DL prevede in questo caso un credito pari al 20% della spesa sostenuta da imprese (non gasivore) per l’acquisto del gas, impiegato per usi energetici diversi da quelli termoelettrici.
Inoltre il decreto legge aumenta l’agevolazione fiscale prevista per le industrie energivore dal 20% al 25%, e quella per le gasivore dal 15% al 20%. Ma la grande novità di questo provvedimento è la possibilità di cedere il credito riconosciuto alle imprese (sia grandi consumatori che non) ad altri soggetti; compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari.
Il provvedimento amplia fino alla fine dell’anno l’accesso ai bonus sociali per elettricità e gas, portando la soglia ISEE dagli attuali 8.000 a 12.000 euro. E potenzia l’attività di sorveglianza sui prezzi, istituendo una apposita “Unità di missione”. Infine impone ai titolari dei contratti di approvvigionamento di gas per il mercato italiano di trasmettere al Ministero della transizione ecologica e all’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) i contratti già sottoscritti o da sottoscrivere. Le informazioni trasmesse saranno trattate nel rispetto delle esigenze di riservatezza dei dati commercialmente sensibili.
CARBURANTI – Il Governo interviene sulle accise con l’intenzione di ridurre di 25 centesimi a litro il prezzo alla pompa di benzina e gasolio. La misura sarà temporanea, durando fino alla fine di aprile ma in attesa di conoscere i dettagli, Assopetroli-Assoenergia hanno già minacciato uno sciopero.
Nel contempo il Decreto Energia 2022, agisce sul cosiddetto Bonus carburante, una formula di benefit aziendale che l’impresa può assegnare gratuitamente ai dipendenti per fare rifornimento di carburante auto. Il testo licenziato dal CdM prevede un importo di 200 euro per lavoratore, che non concorre alla formazione del reddito.
Il Dl introduce anche un credito d’imposta per l’acquisto di carburante per agricoltura e pesca, pari al 20% della spesa sostenuta nel primo trimestre 2022. E rende tale incentivo cedibile, al pari del credito d’imposta per l’energia.
Alcuni interventi sono poi mirati al sostegno dell’autotrasporto nazionale. Tra questi: l’istituzione di un fondo da 500 milioni di euro con cui mitigare gli effetti del caro benzina. E il rifinanziamento degli incentivi “marebonus” e “ferrobonus”. Il testo prevede anche l’inserimento nei contratti di trasporto della clausola di adeguamento del corrispettivo per tenere conto dell’aumento dei prezzi del carburante e ulteriori sostegni al settore con lo stanziamento aggiuntivo di 15 milioni di euro per quest’anno al Comitato centrale per l’Albo degli autotrasportatori.