È stato approvato oggi in Consiglio dei Ministri il decreto “Interventi urgenti di avvio del Piano “Destinazione Italia”, per il contenimento delle tariffe elettriche, gas ed RC-auto, per l’internazionalizzazione, lo sviluppo e la digitalizzazione delle imprese, nonché misure per la realizzazione di opere pubbliche ed EXPO 2015”.
L’articolo 1 è volto a ridurre il costo dell’energia elettrica in Italia, presupposto per una ripresa delle attività produttive e per il recupero di competitività del Paese, insieme a altre disposizioni in materia di certificazione energetica e energia geotermica. Gli interventi riguardano in particolare la componente (denominata A3). Il primo intervento incide sul prezzo delle forniture, fornendo un indirizzo all’Autorità per l’energia affinché aggiorni entro 90 giorni gli attuali criteri di definizione del “prezzo di riferimento” per i clienti non riforniti sul mercato libero, dove era stata a suo tempo introdotta la tariffa bioraria. L’andamento del mercato all’ingrosso, dopo l’ingresso del fotovoltaico, ha infatti modificato la curva del prezzo giornaliero, determinato uno spostamento delle ore di maggior prezzo dalla fascia diurna a quella serale. Di conseguenza, l’attuale struttura della bioraria non rispecchia più condizioni di convenienza per i consumatori.
Il secondo intervento modifica l’istituto del “ritiro dedicato”: a partire dal 1 gennaio 2014 per gli impianti a fonti rinnovabili già incentivati il prezzo di ritiro sarà pari al prezzo zonale orario.
Il terzo intervento introduce uno strumento volontario, attivato dai singoli operatori, per distribuire nel tempo una parte degli oneri economici per l’incentivazione delle fonti rinnovabili elettriche e valorizzare l’intera vita tecnica degli impianti; l’opzione da diritto ad un aumento del periodo di incentivo di 7 anni, a fronte di una riduzione immediata dell’incentivo stesso. L’entità della riduzione sarà fissata in un successivo decreto, in relazione al periodo residuo spettante, al tipo di fonte rinnovabile, al tipo di incentivo e ai costi per la rimodulazione. Fermi restando i limiti temporali delle autorizzazioni concesse, chi accetta la rimodulazione potrà accedere, alla fine del periodo di incentivo, ad ulteriori benefici per interventi di rifacimento o ricostruzione dell’impianto sullo stesso sito.
L’art. 4 interviene in materia di siti inquinati nazionali di preminente interesse pubblico per la riconversione industriale. La norma prevede la stipula, da parte del MATTM e del MiSE d’intesa con la Regione interessata e del Ministero del Lavoro, di accordi di programma con i soggetti interessati per l’attuazione di progetti di recupero ambientale e di riconversione industriale nei siti di interesse nazionale individuati entro la data del 30 aprile 2007 ai sensi della legge n. 426/1998. La norma mira, quindi, a rilanciare l’economia dei territori coinvolti e promuovere il riutilizzo produttivo dei siti inquinati, restando escluse le aree interessate dalle misure di cui al decreto-legge 4 giugno 2013, n. 61, convertito dalla legge 3 agosto 2013, n. 89, e successive modifiche ed integrazioni.
Sono previste inoltre disposizioni volte ad accrescere le conoscenze del sottosuolo nazionale, favorendo l’acquisizione dei dati relativi ai rilievi geologici, geofisici e alle perforazioni, e a razionalizzare la rete di distribuzione dei carburanti, rafforzando la sicurezza degli impianti, nonché la rete per lo stoccaggio del gas naturale, semplificando il funzionamento del mercato del gas. Viene ridotto il prezzo dei carburanti mediante la riduzione della quota minima di miscelazione dei biocarburanti nella benzina e nel gasolio con riflessi positivi per i consumatori. Infine sono previste disposizioni per la rimodulazione dell’intervento per il Sulcis, attraverso la facoltà, riconosciuta alla regione Sardegna, di bandire una gara per la realizzazione, nell’area, di una centrale termoelettrica a carbone “pulito”.