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Il Decreto CER vola a Bruxelles ma i tempi rimangono incerti

Pichetto in Senato: Proposta di decreto pronta da qualche ora ma l'entrata in vigore è subordinata all'approvazione della Commissione europea

decreto cer
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Il Decreto CER prevede una tariffa incentivante e un contributo a fondo perduto

(Rinnovabili.it) – Continua l’attesa del Decreto CER (Comunità Energetiche Rinnovabili), l’atto ministeriale recante i nuovi incentivi per l’autoconsumo, così come richiesto dal DL 8 novembre 2021, n. 199. Quello che è certo è che la bozza finale è pronta e che il testo è volato in queste ore a Bruxelles per ottenere il via libera della Commissione europea, ultimo passaggio burocratico prima dell’entrata in vigore. Lo ha notificato il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Pichetto Fratin parlando prima in Senato e poi pubblicando alcune note informative sul sito del dicastero.

“Posso annunciare in quest’Aula – ha dichiarato il ministro rispondendo ad un’interrogazione del senatore Trevisi (M5S) – che è pronta da qualche ora la proposta di decreto che disciplina gli incentivi riconosciuti alle Comunità energetiche o meglio a tutte le configurazioni di autoconsumo per la condivisione dell’energia prodotta da fonti rinnovabili. L’entrata in vigore di tale proposta è subordinata unicamente all’approvazione da parte della Commissione europea, con la quale sono state avviate le opportune interlocuzioni”.

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Una potenza massima agevolabile di 5 GW entro la fine del 2027

Rimangono dunque incerti i tempi, ma il numero uno del MASE ha fornito per l’occasione alcuni dettagli in più sulle norme. Il Decreto CER disciplinerà l’accesso ad una tariffa incentivante sull’energia prodotta e autoconsumata, il cui valore sarà differenziato per taglia di impianto e per localizzazione geografica. “Il cosiddetto scorporo in bolletta, invece, – ha aggiunto Pichetto – non è oggetto di tale decreto, in quanto è competenza di ARERA adottare le misure con le quali i clienti domestici possono richiedere alle rispettive società di vendita lo scorporo in bolletta della quota di energia condivisa”.

L’incentivo sarà rivolto a tutto il territorio nazionale, dal piccolo comune alla città metropolitana e prevedrà una potenza massima agevolabile di 5 GW entro il 31 dicembre 2027. Stando alle anticipazioni circolate sulla proposta, il decreto comunità energetiche prevedrebbe tre fasce di incentivi:

  • per impianti sotto i 200 kW, una tariffa fissa di 80€ per MWh più una tariffa variabile con tetto ai 120€ al MWh;
  • per impianti tra i 200 e i 600 kW, una tariffa fissa di 70€ per MWh più una tariffa variabile con tetto ai 110€ al MWh;
  • per gli impianti sopra i 600 kW, una tariffa fissa di 60€ per MWh più una tariffa variabile con tetto ai 100€ al MWh;

Il testo riporta inoltre un premio di 4€ per MWh per le Regioni del Centro (Lazio, Marche, Toscana, Umbria e Abruzzo) e di 10€ per MWh per quelle del Nord.

Decreto Comunità energetiche: il contributo a fondo perduto

La proposta di decreto sulle comunità energetiche contempla al suo interno anche l’attuazione della misura del Piano nazionale di ripresa e resilienza: un intervento da 2,2 miliardi finalizzato a realizzare almeno 2 GW di CER nei Comuni al di sotto dei 5.000 abitanti. Il tutto da realizzare entro il 30 giugno 2026. “Al fine di raggiungere tale target nella tempistica concordata abbiamo già ottenuto, in sede di trattativa con la Commissione europea, la trasformazione del prestito a tasso zero in contributo a fondo perduto nel limite del 40% dell’investimento”, spiega il ministro. “Un ampliamento dell’ambito soggettivo della misura dovrà essere valutato solo in seguito”. Chi otterrà il contributo a fondo perduto potrà chiedere di cumularlo con l’incentivo in tariffa.

In tutti i casi sarà necessario un atto costitutivo del sodalizio tra le parti costituenti che abbia come oggetto sociale prevalente i benefici ambientali, economici e sociali.

Commenti a caldo

“Passano i giorni e i decreti ministeriali sugli incentivi alle comunità energetiche ancora non si vedono”, ha dichiarato il Senatore del MoVimento 5 Stelle Antonio Trevisi. “Nonostante ripetute richieste, avanzate in varie sedi, anche oggi il Ministro Pichetto Fratin balbetta in Aula su una loro presunta imminente entrata in vigore, subordinata, dice, all’approvazione del testo da parte dell’Unione Europea”. 

Nell’interrogazione che gli abbiamo rivolto oggi – continua – non solo volevamo notizie certe sui tempi di emanazione dei sopra citati decreti, ma anche chiarimenti in merito all’incentivo riconosciuto per l’energia condivisa. Nel nuovo testo di questo fantomatico provvedimento, che ancora non ci è dato vedere, ci aspettiamo: che non ci sia un cap al valore dell’energia condivisa, che la detrazione sia cumulabile con la tariffa e che non siano esclusi dall’incentivazione gli impianti entrati in esercizio da dicembre 2021. Tutti temi emersi anche in fase di consultazione, che il Ministro riferisce di averne tenuto conto. Attendiamo il nuovo testo per vedere se ciò sarà confermato e ci auspichiamo che il Governo non faccia passi falsi all’indietro”.