
DL Bollette 2025, iniziato l’inter di conversione parlamentare
Entra nel vivo la conversione in legge del decreto-legge 28 febbraio 2025, n. 19, meglio noto come DL Bollette 2025.
La scorsa settimana in commissione Attività Produttive della Camera sono stati presentati oltre 300 emendamenti, proposte che a vario titolo ritoccano le norme pensate dall’Esecutivo. In attesa di conoscere quali verranno votate e quali stralciate a priori, diamo un rapido sguardo agli elementi più interessanti in tema rinnovabili e non solo.
Repowering impianti eolici e fotovoltaici
Bipartisan la richiesta di snellire l’iter per gli interventi di ripotenziamento (repowering) degli impianti eolici e fotovoltaici. La proposta? Procedure semplificate per gli interventi su impianti eolici esistenti, abilitati o autorizzati, che riducano il numero di aerogeneratori: secondo i firmatari la valutazione di impatto ambientale (VIA) o paesaggistica dovrebbe essere necessaria solo in caso di un incremento di potenza superiore ai 30 MW. Nei restanti casi dunque resterebbe obbligatoria solo la valutazione di incidenza (VINCA), quando applicabile. A patto ovviamente che rispettino una serie di requisiti tecnici.
E ancora: sia per gli impianti eolici e fotovoltaici in caso di repowering il gestore di rete dovrebbe elaborare “la soluzione tecnica minima generale di adeguamento della connessione esistente con priorità di trattamento e di immissione dell’incremento di potenza”. Confermando il punto di connessione esistente.
Sempre in tema interventi su impianti esistenti si propone di destinare fino al 50% dei contingenti dei bandi del GSE (Gestore dei Servizi Energetici) a interventi di “integrale ricostruzione eolica”.
Bonus elettrodomestici
Tra le proposte di modifica al Decreto Bollette 2025 anche l’atteso bonus elettrodomestici per gli apparecchi ad alta efficienza. L’emendamento a firma Silvio Giovine (FdI) propone di eliminare il vincolo della classe energetica B come requisito minimo per l’acquisto, rimandando i criteri a specifico decreto ministeriale. In ogni caso la classe energetica del nuovo elettrodomestico non potrà essere inferiore a quella del vecchio.
L’emendamento chiede anche che l’incentivo sia riconosciuto all’utente finale sotto forma di “sconto in fattura”. Sconto che il venditore recupererà mediante credito d’imposta “fruibile esclusivamente in compensazione”. La gestione del contributo dovrebbe essere operata mediante la piattaforma informatica gestita da PagoPA.
Riconversione dei container dal gasolio alle batterie
Tra gli emendamenti anche quello presentato identico da Forza Italia, Lega e M5S che chiede per l’anno 2025 di riconoscere un contributo pari al 70% della spesa sostenuta per la riconversione dei container del trasporto merci attualmente alimentati a gasolio mediante l’adozione di sistemi di propulsione a batteria elettrica. Per un importo complessivo non superiore a 100.000 euro per ciascun intervento. – RITENUTO INAMMISSIBILE
Gli altri emendamenti
È a prima firma Francesco Battistoni (FI) l’emendamento che propone di includere nei partecipanti alle comunità energetiche rinnovabili anche le aziende territoriali per l’edilizia residenziale (Ater), gli istituti pubblici di assistenza e beneficenza (Ipab), le aziende pubbliche per i servizi alle persone (Asp) e i consorzi di bonifica.
Tre emendamenti identici della maggioranza chiedono che l’ARERA presenti una proposta per la piena integrazione dei mercati europei del gas naturale.
Presentato da Riccardo Zucconi (FdI) l’emendamento che propone uno slittamento al 31 ottobre 2025 dell’obbligo per le imprese di stipulare contratti assicurativi a copertura dei danni di eventi catastrofici. – RITENUTO INAMMISSIBILE
Convergenza dei gruppi parlamentari sulla necessità di inserire un’ulteriore deroga ai limiti di installazione di impianti fotovoltaici a terra in aree agricole, per i progetti finalizzati a soddisfare i consumi di energia delle imprese industriali. Deroga che si applicherebbe applica anche ai progetti realizzati da terzi che stipulano contratti di approvvigionamento a termine (PPA) con le imprese. Segui l’Iter alla Camera.
Decreto Bollette 2025, il testo dell’Esecutivo
Fumata bianca per l’atteso Decreto Bollette 2025 (DL 28 febbraio 2025, n. 19). Il 28 febbraio 2025 il Consiglio dei Ministri ha approvato lo schema del Decreto-Legge recante “Misure urgenti in favore delle famiglie e delle imprese di agevolazione tariffaria per la fornitura di energia elettrica e gas naturale, di riduzione dell’onere fiscale, nonché per la trasparenza delle offerte al dettaglio”. E il testo è stato pubblicato in Gazzette Ufficiale lo stesso giorno, per entrare in vigore il 1° marzo 2025.

Sette articoli legati per lo più alla contingenza, come ha avuto modo di spiegare in conferenza stampa lo stesso ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti. Un pacchetto di misure dal valore complessivo di “3 miliardi di euro“, pensato per tamponare la situazione in attesa che la volatilità dei prezzi energetici si riassopisca.
Ma l’approccio emergenziale del DL Bollette 2025 – lo stesso che ad onor del vero ha caratterizzato tutti i decreti energia dallo scoppio della crisi in poi – è stato accolto piuttosto freddamente da opposizione e associazioni di consumatori. Quello che appare evidente, ancora una volta, è come manchino vere misure strutturali, forse delegate alle future mosse di stampo comunitario (vedi il Piano d’azione per l’energia accessibile, ecco la strategia UE salva bollette).
Bonus energia da 200 euro
Le norme più importanti? “La principale è l’estensione fino a 25mila euro di ISEE del contributo straordinario sul bonus sociale. Andrà a valere sulle bollette del prossimo trimestre”. In altre parole verranno riconosciuti 200 euro sulle forniture di energia elettrica per tutti i clienti domestici con redditi medio bassi. O per meglio dire, con valori dell’indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) fino a 25.000 euro.
All’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (ARERA) il compito di deliberare tale contributo nel limite delle risorse disponibili. Risorse che proverranno direttamente dal bilancio della Cassa per i servizi energetici e ambientali alimentato dagli introiti del servizio di riempimento di ultima istanza erogato dal GSE.
Altri 2 anni al regime di Maggior Tutela
E ancora: rinvio di due anni del passaggio al mercato libero dei clienti domestici e delle microimprese vulnerabili, mentre la società Acquirente unico svolgerà la relativa funzione di approvvigionamento sulla base di condizioni stabilite, in via d’urgenza, dall’ARERA.
Lo strumento chiave è ancora una volta la stipula di contratti bilaterali a termine anche a prezzi fissi, con operatori del mercato all’ingrosso selezionati all’esito di procedure competitive. A patto che tali prezzi non siano superiori alla media a termine “rilevabile nei mercati europei caratterizzati da maggiore liquidità per i prodotti a termine di analoga durata”.
Utilizzo del gettito IVA per i vulnerabili
Introdotto nel nuovo Decreto Legge Bollette 2025 anche un meccanismo che riprende quello esistente per i carburanti. “L’incremento del gettito IVA connesso all’aumento della componente gas ed elettricità, superiore a quello previsto nel documento di programmazione economica del 20% – spiega il Ministro Giorgetti – fluirà in un fondo sempre destinato ai vulnerabili“.
In questo caso il MASAF di concerto al Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, emetterà un decreto per accertare le maggiori entrate dell’Imposta sul Valore Aggiunto derivanti dall’aumento del prezzo del gas naturale. L’accertamento riguarderà i consumi di gas per usi domestici e di energia elettrica nelle abitazioni, relativi al bimestre solare precedente a quello del provvedimento. Queste entrate fiscali aggiuntive, generate dall’aumento dei prezzi energetici, verranno quindi usate in parte per compensare i costi sostenuti dalle famiglie e microimprese più in difficoltà.
Il Piano per il clima nel DL Bollette 2025
“C’è poi l’indicazione dell’utilizzo delle risorse Piano per il clima, stimate attorno a 8 mld dal 2026 al 2032, destinandole anche a supportare e sostenere le situazioni di vulnerabilità”.
Recita il Decreto Bollette 2025:
“Nell’ambito delle misure di attuazione del Piano sociale per il clima di cui al Regolamento (UE) 2023/955 del 10 maggio 2023, nel rispetto delle finalità previste dal medesimo Regolamento, sono previste specifiche misure di investimento e sostegno per famiglie e microimprese vulnerabili, in misura non superiore al 50% del totale delle risorse disponibili, anche con modalità flessibili e diversificate in ragione dell’andamento dei prezzi dei prodotti energetici, in maniera da garantire misure di intervento immediato per la riduzione dei possibili impatti negativi ai fini dell’accesso a servizi energetici essenziali”.
Inoltre:
“Dalla data di entrata in vigore del presente decreto, i clienti forniti nell’ambito del servizio a tutele graduali che dovessero acquisire la qualifica di clienti vulnerabili continuano a essere serviti nel medesimo servizio fino alla fine del periodo di assegnazione dello stesso (31 marzo 2027), ferma restando la loro facoltà di concludere in ogni momento un nuovo contratto nell’ambito del mercato libero, ovvero con l’esercente la maggior tutela competente per area territoriale”.
Aiuti alle imprese
In arrivo anche interventi per il tessuto produttivo italiano. “Per le piccole imprese c’è l’azzeramento degli oneri di sistema”, spiega il Ministro. Il provvedimento riporta l’annullamento per un semestre della parte della componente ASOS applicata all’energia prelevata per i clienti non domestici con potenza disponibile superiore a 16,5 kW. Non solo. Per gli stessi è prevista anche una disposizione che anticipa i 600 milioni derivanti dalle aste ETS per il finanziamento del Fondo per la transizione energetica nel settore industriale.
Definizione dei contratti tipo
“Sono presenti anche due interventi di sistema: uno definisce i contratti tipo sul mercato libero, mercato che oggi vede un fiorire di offerte, tra le più più diverse e anche le più incomprensibili per il consumatore. La definizione di un contratto tipo, definito da Arera, su cui far maturare il miglior prezzo possibile potrebbe anche” migliorare la libera concorrenza. Infine il DL Bollette 2025 prevede un irrobustimento delle disposizioni per quanto riguarda i controlli, le sanzioni amministrative e l’incasso.
Articolo del 28 Febbraio 2025, aggiornato il 24 Marzo 2025