Corsie veloci per la Via dei progetti strategici, per ricalibrare le priorità della transizione energetica nazionale. Priorità che vengono allargate dalle rinnovabili alle “energie per la decarbonizzazione”. Stop ai nuovi progetti di estrazione di petrolio, ma limite di distanza dalla costa per l’estrazione di gas abbassato da 12 a 9 miglia. Nuove disposizioni per l’economia circolare, le bonifiche e il contrasto del dissesto idrogeologico. Sono le novità previste dal Decreto Ambiente che è stato approvato oggi, 10 ottobre, in Consiglio dei Ministri.
“Questo testo – spiega il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto – porta chiarezza e, laddove possibile, regole più semplici in settori fondamentali per la transizione”. Il Decreto ambiente porterà a “più rinnovabili” ma dà uguale priorità anche a “tutte le fonti di energia pulita in grado di contribuire agli obiettivi di decarbonizzazione e sicurezza energetica del Paese”, spiega il viceministro Vannia Gava. Tra le quali potrà rientrare il nucleare, per cui il Mase dovrebbe presentare una norma entro fine ottobre.
Vediamo nel dettaglio le novità previste dal decreto legge recante “Disposizioni urgenti per la tutela ambientale del Paese, la razionalizzazione dei procedimenti di valutazione e autorizzazione ambientale, la promozione dell’economia circolare, l’attuazione di interventi in materia di bonifiche di siti contaminati e dissesto idrogeologico” (Decreto Ambiente) che ha ricevuto il via libera dal CdM.
Valutazioni ambientali, nuovi criteri di priorità
Il cardine del Decreto Ambiente è la velocizzazione e la semplificazione dell’iter autorizzativo per i progetti ritenuti di interesse strategico per la transizione dell’Italia. L’accelerazione riguarda le valutazioni ambientali:
- presso le commissioni Via-Vas e tecnica Pnrr-Pniec,
- relative a progetti di “preminente interesse strategico nazionale”, oppure a investimenti per il sistema produttivo nazionale di valore superiore a 25 milioni di euro e con significative ricadute occupazionali.
Per questi progetti vengono istituite delle corsie veloci, che prevedono tra l’altro la possibilità di trasferire l’iter dalle commissioni Pnrr-Pniec a quelle Via-Vas. Le caratteristiche specifiche per le quali è riconosciuta la priorità saranno definite in seguito da un apposito decreto del Mase. I progetti prioritari saranno orientativamente definiti dai seguenti criteri:
- affidabilità e sostenibilità tecnica ed economica,
- contributo dato al raggiungimento degli obiettivi del Pniec,
- rilevanza per gli investimenti Pnrr,
- valorizzazione di opere, impianti o infrastrutture esistenti.
Saranno già definiti prioritari con l’entrata in vigore del Decreto Ambiente i progetti con queste caratteristiche:
- impianti per l’idrogeno verde e gli impianti rinnovabili connessi,
- interventi di rifacimento e potenziamento di impianti eolici e solari,
- progetti fotovoltaici onshore e agrivoltaici di potenza nominale superiore a 50 MW e progetti eolici onshore di almeno 70 MW.
“Si rinnovano le modalità di lavoro della commissione tecnica per le valutazioni ambientali. Sarà un decreto ministeriale, al quale stiamo già lavorando, a definire le priorità per le autorizzazioni: investimenti PNRR, energie per la decarbonizzazione e potenziamento degli impianti esistenti. Novità sul fronte della autorizzazione paesaggistica, che sarà compresa nel provvedimento di VIA. Si rafforzano le strutture del Ministero dell’Ambiente per velocizzare l’esame delle istanze ferme da tempo”, commenta Vannia Gava.
Decreto Ambiente: conferme sul petrolio e gas
Come stabilito già nella 1° bozza del Decreto Ambiente circolata a settembre, il Mase prevede di introdurre lo stop alle nuove concessioni per progetti estrattivi legati al petrolio. Il testo approvato in CdM introduce novità riguardo all’estrazione di gas. Il limite per i giacimenti offshore di nuova autorizzazione passa da 12 a 9 miglia. Incluso nei tratti di costa che ospitano aree protette.
La relazione di accompagnamento del Decreto Ambiente specifica che questa modifica garantirebbe comunque un “elevato grado di sicurezza per i territori circostanti”. E aggiunge che l’obiettivo è sbloccare attività oggi in stand-by o non autorizzate “in un’ottica di potenziamento degli approvvigionamenti interni di gas naturale e di raggiungimento degli obiettivi energetici in materia”.
“Sulle estrazioni di gas naturale, coniughiamo salvaguardia dell’ambiente e sicurezza degli approvvigionamenti energetici”, chiosa Vannia Gava. “Superiamo il vecchio PITESAI valorizzando i giacimenti nazionali che custodiscono riserve importanti per ridurre la dipendenza dall’estero. Confermiamo la bontà del gas release per assicurare all’industria energia nazionale ad un prezzo competitivo”.
Economia circolare e rifiuti
Il Decreto Ambiente introduce nuove misure riguardo l’economia circolare. Tra queste si segnalano:
- il rafforzamento dell’Albo dei Gestori ambientali, con una più ampia rappresentanza delle categorie interessate (da 19 a 21 membri),
- norme per rafforzare la cura e la manutenzione di paesaggio e verde pubblico,
- una semplificazione nell’individuazione del Responsabile Tecnico Gestione Rifiuti delle piccole imprese, che consenta di trovare la figura professionale senza aggravi economici per le aziende.
- un’ulteriore semplificazione per le aziende riguardo gli sfalci, che da rifiuti speciali non pericolosi verranno classificati come rifiuti urbani, con minore aggravio per le imprese che li potranno conferire nei centri di raccolta comunali.