Il decreto modifica il Testo Unico Ambiente del 2006. Il testo approvato con 141 sì e 80 no alla Camera è identico a quello già passato al Senato la settimana scorsa. Riassumiamo in breve tutte le novità del provvedimento
Ok definitivo al Dl Ambiente. Il 10 dicembre, la Camera ha rinnovato la fiducia al governo convertendo in legge del decreto 153/2024 con 141 sì, 80 no e 3 astenuti. Il Decreto Ambiente 2024, già approvato al Senato, è legge.
Il testo modifica e aggiorna il Testo Unico sull’Ambiente del 2006 con disposizioni urgenti per la tutela ambientale del Paese, la razionalizzazione dei procedimenti di valutazione e autorizzazione ambientale, la promozione dell’economia circolare, l’attuazione di interventi in materia di bonifiche di siti contaminati e dissesto idrogeologico.
Il testo approvato è identico a quello approvato al Senato la settimana scorsa e licenziato dalla Commissione.
“L’approvazione del decreto Ambiente è un risultato importante per il Paese, nella direzione di semplificare e razionalizzare settori decisivi per la nostra economia”, commenta il ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin. “La corsia veloce per i progetti strategici sulle rinnovabili, ma anche gli interventi puntuali per l’operatività nel campo delle bonifiche, della risorsa idrica e dell’economia circolare, possono contribuire a nuove condizioni ambientali ed energetiche, in linea con i nostri obiettivi europei”.
Niente privatizzazione dell’acqua nel DL Ambiente
Poche le modifiche apportate al Decreto Ambiente 2024 negli ultimi giorni tra Senato e Camera. La più importante e discussa è il ritiro di un emendamento di Forza Italia (a firma del senatore Adriano Paroli) che avrebbe aperto alla privatizzazione dell’acqua in Italia.
La proposta prevedeva la possibilità di ingresso di capitali privati nelle società in house che gestiscono i servizi idrici, con una quota massima del 20%. Oggi l’affidamento di questi servizi è riservato a società interamente a capitale pubblico.
Nonostante sia stato ritirato l’emendamento, il governo ragiona ancora se introdurre nella Manovra 2025 misure in direzione della privatizzazione delle risorse idriche.
Tutte le novità del Decreto Ambiente 2024
Di seguito, l’elenco delle principali novità introdotte nel Decreto Ambiente 2024 (D.L. 153/2024).
Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) e semplificazioni normative
- Iter accelerato per la VIA: Corsia preferenziale per i progetti che contribuiscono agli obiettivi di decarbonizzazione previsti dal PNIEC (Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima).
- Certificazione di disponibilità dei terreni: Per i progetti di energia rinnovabile, come fotovoltaico, biogas e biometano, è obbligatorio allegare una dichiarazione che certifichi la disponibilità legale del terreno.
- Allineamento normativo: Adeguamento delle verifiche dei progetti sottoposti a VIA ai criteri stabiliti dal Testo Unico Rinnovabili, sia a livello statale che regionale.
- Progetti prioritari: Via preferenziale per:
- Impianti di accumulo idroelettrico mediante pompaggio.
- Stoccaggio, cattura e trasporto di CO2.
- Conversione industriale in bioraffinerie.
- Nuovi impianti idroelettrici fino a 10 MW di potenza.
Semplificazioni per le imprese (rifiuti)
- Ruolo del responsabile tecnico: Il legale rappresentante di un’impresa può assumere direttamente il ruolo di responsabile tecnico per la gestione dei rifiuti senza necessità di verifiche iniziali o aggiornamenti, se ha ricoperto tale incarico per almeno tre anni consecutivi nella stessa azienda.
Rinnovabili
- Zone prioritarie per le rinnovabili: Definite dal Governo per semplificare e accelerare le procedure autorizzative.
- PNIEC e PNRR: Priorità a progetti di idrogeno verde, fotovoltaico e eolico di grandi dimensioni, compresi impianti agrivoltaici superiori a 50 MW e impianti eolici terrestri superiori a 70 MW.
Economia circolare
- Norme per l’economia circolare: Rafforzato il ruolo dell’Albo Gestori Ambientali, con nuove regole per facilitare la gestione tecnica dei rifiuti da parte delle piccole imprese.
Rifiuti elettronici (RAEE):
- Ritiro gratuito dell’usato nei negozi al momento di un nuovo acquisto.
- Obbligo per grandi negozi di ritirare piccoli RAEE anche senza acquisti.
Verde pubblico
- Cura del verde pubblico: Introduzione di norme per la manutenzione del paesaggio urbano e rurale.
Dissesto idrogeologico e gestione delle risorse idriche
- Fondo per la mitigazione del rischio: Finanzia interventi in aree soggette a frane e alluvioni.
- Strategie preventive nei piani urbanistici comunali: Obbligo per i comuni di mappare le aree a rischio e pianificare interventi specifici.
- Manutenzione dei bacini idrografici: Piano dedicato a fiumi e torrenti per mitigare i rischi idrogeologici.
- Rafforzamento del Commissario Straordinario: Più risorse e poteri per gestire interventi legati all’uso delle acque reflue urbane.
Bonifiche
- Semplificazione delle bonifiche: Risorse aggiuntive e procedure accelerate per i siti contaminati.
Idrocarburi
- Stop a nuovi permessi: Vietata l’emissione di nuovi permessi per la ricerca e lo sfruttamento di idrocarburi liquidi, sia a terra che in mare. Abrogato il PiTESAI
- Estrazione: scende da 12 a 9 miglia la distanza ammissibile dalla costa e dalle aree protette per le piattaforme offshore di estrazione di gas fossile.
- Deroga per il gas naturale: Concessa solo per giacimenti con almeno 500 milioni di metri cubi di gas, se la richiesta è stata presentata prima dell’entrata in vigore del decreto.
- Gas release: Permessi legati alla fornitura calmierata di metano per le aziende energivore.
Finanziamenti e infrastrutture sostenibili
- Estensione dei finanziamenti di Cassa Depositi e Prestiti (CDP): Autorizzazione prorogata al 2025 per finanziamenti fino a 500 milioni di euro a sostegno del Piano Mattei per progetti di sicurezza energetica e tutela ambientale.
Scarica qui il testo definitivo del DL Ambiente