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Decreto Ambiente 2024, nella bozza semplificazione sui RAEE e nucleo per l’economia circolare

Decreto Ambiente 2024, nella bozza semplificazione sui RAEE e nucleo per l’economia circolare
Foto di b_forestsmith da Pixabay

di Paolo Travisi

Decreto Ambiente: gli articoli della bozza su RAEE ed economia circolare

Nei 13 articoli che compongono la bozza del decreto ambiente 2024, “Disposizioni urgenti per la tutela ambientale del paese, la razionalizzazione dei procedimenti di valutazione e autorizzazione ambientale, la promozione dell’economia circolare, l’attuazione di interventi in materia di bonifiche di siti contaminati e dissesto geologico” pensato dal Mase per incidere sul Testo Unico Ambientale, ci sono anche novità per quanto riguarda la gestione dei rifiuti RAEE, (Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche).

Decreto Ambiente 2024, più facile smaltire i rifiuti RAEE

L’art. 6, infatti, si occupa di “disposizioni urgenti per il recupero di materie prime critiche dai RAEE” al fine di semplificare e rendere più efficiente la raccolta di questi rifiuti speciali e molto inquinanti se smaltiti in modo illecito, (come spesso accade) lasciati nel verde urbano o nelle discariche a cielo aperto. Il decreto introduce semplificazioni nelle procedure di autorizzazione per gli impianti di trattamento dei RAEE, riducendo i tempi di approvazione e facilitando l’accesso agli impianti per i soggetti che operano nel settore del recupero di rifiuti elettronici.

Cosa importante è anche sensibilizzare i cittadini e le imprese ad un corretto smaltimento; infatti nella bozza si legge che “i sistemi collettivi provvedono, anche attraverso il Centro di coordinamento, a progettare, realizzare e finanziare programmi di comunicazione, informazione e sensibilizzazione dei cittadini sull’importanza della raccolta separata dei RAEE e sui benefici ambientali ed economici del relativo riciclo”.

Per tale finalità i sistemi collettivi destineranno il “3% del totale dei ricavi dell’esercizio precedente” ed entro il 30 aprile di ogni anno dovranno inviare al MASE “una relazione dettagliata che descrive i programmi di comunicazione realizzati nell’esercizio precedente, allegando la documentazione contabile che attesta i costi sostenuti”.

Decreto Ambiente, ritiro RAEE col sistema Uno contro Uno

In merito al ritiro di apparecchiature elettriche ed elettroniche secondo i sistemi “Uno contro Uno” e “Uno contro Zero”: nel primo caso è possibile richiedere il ritiro gratuito dell’apparecchiatura equivalente di cui ci si vuole disfare, nel secondo, invece, il cittadino può conferire gratuitamente, anche senza l’obbligo di acquisto di un nuovo prodotto. Chiarisce la bozza:“L’attività di ritiro gratuito può essere effettuata, su base volontaria, anche dai distributori di AEE professionali incaricati dai produttori di tali apparecchiature di provvedere al ritiro dei RAEE professionali”. Inoltre i distributori con superficie di vendita di AEE al dettaglio di almeno quattrocento metri quadrati, devono ritirare il RAEE di piccolissime dimensioni dalle abitazioni a titolo gratuito e senza obbligo di acquisto di AEE di tipo equivalente. 

E ancora chi “effettua televendite e vendite elettroniche, ha l’obbligo di informare i consumatori sulla gratuità del ritiro con modalità chiare e di immediata percezione”. 

Decreto Ambiente, dal 2026 nasce il Nucleo end of waste: che cos’è?

L’art. 4 della bozza invece, si concentra su misure urgenti in materia di responsabilità estesa del produttore per il commercio elettronico, che fa riferimento a “qualsiasi produttore immetta sul mercato attraverso piattaforma di commercio elettronico, prodotto soggetto” la cui responsabilità cade sul produttore, anche negli obblighi connessi che si rifà in particolare al concetto di responsabilità estesa – la cosiddetta EPR – che prevede che il produttore sia tenuto a farsi carico della corretta gestione dell’imballaggio quando diventa rifiuto, preferendo soluzioni riciclabili e recuperabili. Di fatto, le aziende devono effettuare tutti gli sforzi possibili nella direzione di un modello di economia circolare.

Ed infatti l’art. 5 si concentra proprio sul concetto di economia circolare, nei confronti della quale la bozza di decreto dispone la creazione di un Nucleo end of waste (NEW), a decorrere dal 1° gennaio 2026al fine di assicurare un supporto qualificato allo svolgimento delle attività istruttorie” che sarà nelle dipendenze del ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica. Il NEW, formato da competenze tecniche e giuridiche, si compone di cinque membri scelti tra professori o ricercatori universitari” ed altri enti, tra cui ENEA non solo.

Per End of Waste, che si può tradurre come cessazione della qualifica di rifiuto, si intende quel processo attraverso il quale un rifiuto cessa di essere tale, per mezzo di procedure di recupero e riciclaggio, ed acquisisce di nuovo lo status di prodotto. La nozione nasce a livello comunitario con la direttiva quadro sui rifiuti (2008/98/CE). In particolare, l’art. 6 afferma che “un rifiuto cessa di essere tale quando è sottoposto ad un’operazione di recupero, incluso il riciclaggio, e soddisfino criteri specifici da elaborare conformemente alle seguenti condizioni.

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