Le novità sull’energia del Decreto Aiuti ter
(Rinnovabili.it) – Ben 14 milioni di euro a sostegno dell’economia nazionale, di cui 10 dedicati esclusivamente ad interventi per tamponare il caro energia. A tanto ammontano le risorse del Decreto Aiuti ter, il nuovo provvedimento emergenziale approvato oggi in Consiglio dei Ministri.
La riunione odierna, spiega il premier Draghi in conferenza stampa, è stata ricca di leggi e provvedimenti, compreso il nuovo via libera a 6 parchi eolici, che si aggiungono ai 45 già autorizzati nel corso dell’anno. “Ne restano pendenti altri 14 che contiamo di autorizzare entro la fine del governo”, ha sottolineato il presidente del Consiglio. Tra gli atti presentati anche quello che stabilisce tempi rapidi e certi per l’installazione del rigassificatore di Piombino, intervento definito “essenziale” per la sicurezza nazionale.
Ma le maggiori attese erano tutte per il Dl Aiuti ter, provvedimento che dovrebbe proseguire il lavoro lì dove si interromperà il fratello Aiuti bis. “L’importo complessivo del decreto odierno – ha sottolineato Draghi – è 14 miliardi di euro a sostegno di famiglie, imprese, enti locali, che si aggiungono ai quasi 50 stanziati nei mesi scorsi“. Una cifra ricorda il capo del Governo, che nel complesso ci rende il paese europeo che ha speso di più nel sostegno all’economia nazionale.
Nota fondi necessaria. Per finanziare tutti gli interventi, sottolinea il premier “impieghiamo le maggiori entrate fiscali di questi mesi, senza mettere a rischio i conti pubblici e creare tensione nei mercati”.
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Dl Aiuti ter, un aiuto per i consumi delle imprese
Quali le novità del testo? Il Decreto Aiuti ter dedica un’ampia parte dei suoi sforzi al sostegno del comparto produttivo. Per la precisione riserva 9,5 miliardi solo alle misure dei crediti di imposta sulla spesa energetica sostenuta nel bimestre ottobre-novembre 2022. Nel dettaglio, il decreto legge porta l’agevolazione fiscale al 40% per energivore e gasivore.
Aumenta al 30%, invece, il credito sulla spesa elettrica riservato alle aziende non energivore; allargando la platea sino alle piccole imprese, ossia quelle con una potenza installata compresa tra i 4,5 e i 16 kW. Si stima che l’intervento raggiungerà circa 2 milioni di realtà. Ritocco al rialzo anche per l’agevolazione sui consumi del gas delle aziende non gasivore, che tocca ora un’aliquota del 40%. Queste misure si aggiungono ovviamente agli interventi già finanziati dal decreto Aiuti Bis e relativi all’azzeramento degli oneri di sistema per il quarto trimestre 2022 e al rafforzamento dei bonus sociali.
“Confidiamo che l’andamento del bilancio che ci ha consentito fin qui di alimentare le misure, prosegua anche a settembre ed ottobre. E questo permetterà a chi verrà dopo di noi di predisporre un intervento analogo per dicembre”, ha spiegato il numero uno dell’Esecutivo.
Per dare una mano alla liquidità delle imprese, il testo alza la soglia per la garanzia (dal 60 all’80%) sui finanziamenti alle aziende energivore che abbiano subito perdite di esercizio. Non solo. “Il sistema bancario ha mostrato disponibilità a lavorare assieme per il paese – ha aggiunto Draghi – ossia a concedere prestiti al tasso dei Btp, senza commissioni aggiuntive, alle imprese che si presenteranno al pagamento della bolletta”. Prestiti garantiti dallo Stato in maniera gratuita.
Dalla sanità all’agricoltura, passando per le rinnovabili
Nuovi sostegni ai settori dell’agricoltura, della pesca e dell’acquacoltura. Il Decreto Aiuti ter prevede la proroga del credito di imposta al 20% per il carburante al quarto trimestre, estendendo l’intervento anche a quello impiegato per il riscaldamento delle serre e dei fabbricati. Per il comparto è stato anche innalzato l’importo massimo dei finanziamenti (da 35 mila a 62 mila euro) garantibili dall’ISMEA per i mutui.
Tra gli altri punti degni di nota, il provvedimento destina 400 milioni di euro alle regioni per aiutare ospedali ed RSA a coprire le spese energetiche. Incrementa le risorse risorse destinate al “bonus trasporti” e istituisce un fondo per il sostegno del settore dell’autotrasporto del valore di 100 milioni di euro. Prevede misure per favorire l’installazione di impianti rinnovabili sui beni demaniali del Ministero dell’interno e per accelerare l’installazione degli stessi sulle coperture o sulle facciate di edifici. Infine, perfeziona le procedure per l’installazione di infrastrutture di ricarica di veicoli elettrici e definisce le responsabilità attuative del progetto che prevede la realizzazione a Taranto di investimenti siderurgici legati all’idrogeno.