La Mission Possible Partnership punta ad accelerare la decarbonizzazione dei settori hard-to-abate
(Rinnovabili.it) – I settori industriali con emissioni hard-to-abate uniscono le forze e promettono un piano congiunto per la decarbonizzazione entro il 2050. L’annuncio arriva dal World Economic Forum in corso in questi giorni a Davos, dove il gotha della politica, dell’industria e della finanza globali stanno mettendo sotto i riflettori i temi più rilevanti per il recupero post-pandemia, tra cui il clima.
L’iniziativa nata nella città svizzera ha dimensioni adeguate per lasciare il segno a livello globale. Sono oltre 400 le aziende coinvolte in un’alleanza che prende il nome di “Mission Possible Partnership”. Rappresentano 7 dei settori a più difficile decarbonizzazione: acciaio, cemento, chimica, alluminio, trasporti navali, aerei e trasporti pesanti su gomma. E a metterle insieme ci ha pensato una coalizione di organizzazioni di advocacy, We Mean Business, che lavorano per consolidare questo primo risultato durante la COP26 di novembre prossimo a Glasgow.
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E a guidare questa partnership ci sono alcuni tra i big dei settori. Partecipano, ad esempio, il gigante dell’acciaio Arcelor Mittal, il colosso danese dello shipping Maersk, e una compagnia petrolifera come la Shell.
I primi passi della coalizione? Le aziende si impegnano a lavorare lungo tutta la loro catena del valore, ma anche con i competitor, per stipulare degli “accordi sull’azione climatica”. Tutto questo a stretto giro, già entro il 2024. E sulla base di questi accordi, la Partnership metterà nero su bianco dei piani credibili per supportare la decarbonizzazione entro la metà del secolo.
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“Non si tratta solo di aziende che si impegnano per il clima, si tratta di riunire l’intera catena di approvvigionamento in modo che i settori abbiano un incentivo a decarbonizzare e lavorare più velocemente per ridurre le proprie emissioni”, ha commentato all’agenzia Reuters Maria Mendiluce, CEO della coalizione per il clima We Mean Business.