L’iniziativa era stata imbastita l’anno scorso a Glasgow ma parte solo ora. L’idea è promuovere investimenti congiunti su 28 azioni prioritarie in 5 macroaree. Tutte da completare entro la COP28 negli Eau del 2023
All’iniziativa sulla decarbonizzazione aderiscono 45 paesi più l’Ue, rappresentano oltre il 50% del Pil globale
(Rinnovabili.it) – Rendere le tecnologie pulite meno care e quindi più accessibili per tutti. Attraverso 25 azioni da compiere entro 12 mesi, in tempo per la prossima COP che si terrà negli Eau. Divise in cinque macroaree: energia, trasporti stradali, acciaio, idrogeno e agricoltura, cioè oltre il 50% delle emissioni globali. Un tentativo di accelerare la decarbonizzazione che ha un nome altisonante (“Breakthrough agenda”, l’Agenda della svolta) e dovrebbe coinvolgere più della metà del Pil mondiale. A siglare l’impegno alla COP27 di Sharm el-Sheikh, dopo averlo imbastito l’anno prima a Glasgow, sono stati 45 paesi più l’Unione europea, tra cui alcuni dei più grandi inquinatori globali come gli Stati Uniti, la Cina, l’India e la stessa Ue.
Leggi anche Il gap di emissioni globale ci condanna a un mondo 2,8°C più caldo
L’idea di fondo è creare delle coalizioni di paesi pescando tra i firmatari, che uniscano le forze per investire congiuntamente in alcune azioni prioritarie. Quali? Creare almeno 50 grandi impianti industriali a emissioni nette zero e almeno 100 hydrogen valleys, oltre a un pacchetto di connessioni elettriche transnazionali di primaria importanza. Investire per stimolare la domanda globale di prodotti industriali verdi. Rafforzare il supporto tecnico e finanziario ai paesi in via di sviluppo, incluso un programma per la transizione industriale. Aumentare gli investimenti nell’RD&D (ricerca, sviluppo e dimostrazione) in campo agricolo per trovare nuove soluzioni all’insicurezza alimentare e al climate change. Ma anche approvare definizioni comuni di acciaio a emissioni quasi zero, idrogeno sostenibile e batterie sostenibili, oltre a definire una data comune per il phase out dei veicoli inquinanti tra il 2040 e il 2035.
“Da quando abbiamo lanciato la Breakthrough Agenda alla COP26, il mondo è cambiato e stiamo affrontando una situazione geopolitica ed economica pericolosa. Questo non fa che rendere più urgente la collaborazione internazionale”, ha dichiarato il britannico Alok Sharma, presidente della COP26. “Per questo sono lieto che i Paesi che rappresentano oltre il 50% del PIL mondiale abbiano concordato una serie di azioni prioritarie da attuare”.
Leggi anche Accordo finale in UE per il bando delle auto endotermiche nel 2035
Anche il direttore dell’Agenzia internazionale per l’energia (Iea), Fatih Birol, sottolinea l’importanza di sfruttare la finestra di possibilità aperta inaspettatamente dalla guerra in Ucraina per accelerare la decarbonizzazione. “I mercati e le politiche energetiche sono cambiati in seguito all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, non solo per il momento, ma per i decenni a venire”, ha detto Birol. “Le risposte dei governi di tutto il mondo promettono di rendere questa svolta storica verso un sistema energetico più pulito, più accessibile e più sicuro. Tuttavia, è ancora necessario fare di più per accelerare la transizione verso l’energia pulita in modo sufficientemente rapido da evitare i peggiori impatti del cambiamento climatico”.