La delegazione è formata da 5 giovani universitari
E’ iniziato il conto alla rovescia per l’inizio della Conferenza ONU sul Clima (COP27) che si terrà dal 7 al 18 novembre a Sharm El-Sheik, in Egitto. Anche quest’anno una delegazione trentina, formata da 5 giovani studenti universitari accompagnati da alcuni esperti, seguirà i negoziati sul clima, partecipando ai diversi eventi previsti in agenda e pubblicando articoli e materiali informativi, per raccontare cosa avviene all’interno e all’esterno degli spazi della COP27. Un evento internazionale visto dai giovani, quindi, mediante l’utilizzo di tecniche di giornalismo partecipativo nell’ambito dell’Agenzia di Stampa Giovanile.
Un saluto alla delegazione trentina è stato rivolto anche dal vicepresidente e assessore all’ambiente della Provincia autonoma di Trento Mario Tonina, per il quale “è importante che i giovani seguano anche questi eventi internazionali, per riportarne poi il contenuto nelle loro comunità, qui in Trentino. L’impegno dei giovani sul fronte dei cambiamenti climatici è fondamentale, spetta a loro raccogliere il testimone della lotta alle emissioni che causano l’effetto sera e proseguire gli sforzi per la difesa e la valorizzazione dell’ambiente naturale. Il loro impegno è la speranza di tutta l’umanità”.
La partecipazione alla COP27 si inserisce nell’ambito di un progetto promosso e finanziato dall’Agenzia Provinciale per la Protezione dell’Ambiente, e realizzato dall’Associazione Viração&Jangada in collaborazione con il Centro Europeo Jean Monnet dell’Università degli Studi di Trento.
L’obiettivo è quello di raccontare l’evento internazionale della COP27 vista dai giovani, mediante l’utilizzo di tecniche di giornalismo partecipativo nell’ambito dell’Agenzia di Stampa Giovanile, con la produzione di articoli, foto, podcast e video che saranno diffusi attraverso i social media. I partecipanti al progetto seguiranno la prima settimana della COP27 da Trento, partecipando agli eventi in programma da remoto, mentre nella seconda settimana saranno presenti nella cittadina egiziana di Sharm El- Sheikh, dove lavoreranno in squadra anche con una quarantina di giovani di altri Paesi. Il gruppo utilizzerà come piattaforma di diffusione il sito www.stampagiovanile.it e gli account Facebook e Instagram dell’Agenzia (Facebook: www.facebook.com/agenziadistampa; Instagram @stampagiovanile), oltre ad altri mezzi di comunicazione più tradizionali, come giornali, radio, riviste locali e nazionali. Gli articoli verranno anche tradotti e pubblicati in inglese, portoghese e spagnolo.
Le conferenze dei giovani sul clima in Trentino
La partecipazione della delegazione trentina alla COP27 è una delle due attività previste nell’ambito di un progetto più ampio che prevede la realizzazione di processi partecipativi territoriali rivolti ai giovani, sui temi inerenti l’emergenza climatica e le misure di adattamento ai cambiamenti climatici in Trentino. Il percorso partecipativo territoriale consiste nella realizzazione di “Conferenze dei giovani sul clima”, un’iniziativa di educazione climatica e alla cittadinanza globale che intende contribuire alla realizzazione del programma “Trentino Clima 2021-2023”, coordinato dall’APPA e finalizzato all’elaborazione della futura Strategia provinciale di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici. Lo scopo è quello di fare in modo che i giovani, alla luce di un’esperienza internazionale come quella della COP27, siano protagonisti attivi nei propri territori di provenienza del percorso verso la Strategia, in particolare per quanto concerne l’identificazione e la definizione delle misure di adattamento ai cambiamenti climatici a livello locale.
Cosa c’è in gioco a Sharm El-Sheikh
Il clima dei lavori della COP27 sarà inevitabilmente condizionato dallo scoppio del conflitto in Ucraina che oltre all’immensa tragedia per le popolazioni coinvolte rappresenta uno dei segnali più evidenti di una crisi sistemica.
Tra le cause del conflitto vi è infatti la necessità di garantire l’accesso alle risorse fossili ritenute ancora strategiche
per i consumi energetici di molti Paesi ma che rappresentano la causa principale delle emissioni di gas serra all’origine dei cambiamenti climatici. Le drammatiche conseguenze per i costi energetici e la sicurezza degli approvvigionamenti in molti Paesi come quelli europei, stanno tuttavia mettendo in discussione le già lente politiche finalizzate ad uscire dalla dipendenza dei combustibili fossili.
Nel frattempo i segnali di cambiamento climatico si fanno drammaticamente più evidenti. Per l’Europa l’estate appena conclusa è stata la più calda mai osservata e le temperature negli ultimi trent’anni sono aumentate ad un
ritmo doppio della media globale. Ondate di calore, incendi, siccità e piogge estreme stanno interessando diverse
parti del mondo con impatti su ecosistemi, società ed economie.
Gli impegni volontari di riduzione delle emissioni di gas serra assunti dai vari Paesi e parzialmente aggiornati in vista della COP27, risultano del tutto insufficienti a garantire il non superamento delle soglie di aumento della temperatura indicate dall’Accordo sul Clima di Parigi. Le emissioni di gas serra a livello globale rispetto alle proiezioni attuali dovrebbero infatti essere ridotte del 30% e del 45% rispettivamente per mantenere il riscaldamento globale entro 2°C e entro 1,5°C di aumento rispetto all’era pre-industriale. Le temperature medie globali hanno già raggiunto la soglia di aumento di 1,1°C e la comunità scientifica chiama urgentemente all’azione perché il tempo a disposizione è sempre più ridotto per limitare impatti sempre più gravi e irreversibili a livello globale.
Al centro dell’agenda dei lavori della COP27 ci sarà il tema dell’adattamento ai cambiamenti climatici fortemente richiesto dai Paesi africani e dalla Presidenza egiziana dato che gli impatti maggiori dei cambiamenti climatici sono subiti dai Paesi più poveri. L’obiettivo prioritario sarà quello di incrementare i finanziamenti per le politiche di adattamento e per la messa in sicurezza delle popolazioni nonché per il trasferimento delle tecnologie necessarie per garantire la transizione energetica. Un tema spinoso saranno i nuovi strumenti finanziari richiesti ai Paesi occidentali per sostenere i costi di compensazione a beneficio dei Paesi più fragili per quelle che sono definite le “Perdite e Danni” (Loss and Damage) causate da fenomeni come innalzamento del livello dei mari ed eventi meteorologici estremi.
Partecipano al progetto:
Coordinamento: Paulo Lima (Ass. Viração&Jangada)
Studenti: Federica Dossi, Emanuele Rippa, Emiliano Campisi, Jessica Cuel, Marzio Fait
Ricercatori ed esperti: Roberto Barbiero e Lavinia Laiti (APPA)
Per seguire le notizie in diretta da Sharm El-Sheikh basta accedere al sito www.stampagiovanile.it o al
sito www.climatrentino.it
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