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Questa crisi diventerà un’opportunità, la crescita vista dal ministro Cingolani

L'Italia è determinata a garantire che le misure di ripresa affrontino i cambiamenti climatici, ripristinando allo stesso tempo la crescita e la creazione di posti di lavoro. “Il Green deal europeo è lo strumento chiave per ristrutturare settori e attività critiche e accelerare la transizione verso economie a basse emissioni, efficienti nell'uso delle risorse in modo giusto e inclusivo”.

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Credits: Ministero della transazione energetica

di Tommaso Tetro

(Rinnovabili.it) – Da questa crisi dovrà nascere la crescita del domani del nostro Paese. Parola di ministro. E non di uno qualsiasi ma di quello della Transizione ecologica. Espone chiaramente le sue idee Roberto Cingolani, intervenendo al webinar ‘Verso la COP26: tra ripresa ed ambizione climatica’, organizzato dall’ambasciata italiana a Madrid insieme con il ministero spagnolo per la Transizione ecologica e la sfida demografica, e l’ambasciata britannica.

L’Italia è determinata a “trasformare l’attuale crisi in un’opportunità” per garantire che le misure di ripresa “affrontino i cambiamenti climatici, ripristinando allo stesso tempo la crescita e la creazione di posti di lavoro”.

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Il nuovo ministro spiega la ‘ristrutturazione’ in atto in Italia, l’ampliamento delle funzioni del dicastero che guiderà, la sfida della decarbonizzazione anche sulla scia dell’esempio della Spagna per esempio una road map legata anche all’idrogeno verde.

“Il Green deal europeo è lo strumento chiave per ristrutturare settori e attività critiche e accelerare la transizione verso economie a basse emissioni, efficienti nell’uso delle risorse in modo giusto e inclusivo”, osserva Cingolani. Lo chiama “un grande cantiere, in linea con l’accordo di Parigi e l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile”, il lavoro che sta portando avanti il governo per cambiare un “il paradigma energetico italiano”.

Le linee guida entro cui muoversi saranno gli investimenti, le tecnologie innovative, le infrastrutture intelligenti, e lo sviluppo digitale. Mentre i capisaldi: una forte riduzione della domanda di energia, legata in particolare a un calo dei consumi nella mobilità privata; un cambiamento radicale del mix energetico in favore delle fonti rinnovabili, l’elettrificazione degli usi finali e la produzione di idrogeno, oltre a un aumento della cattura della CO2 garantito dall’assorbimento delle foreste grazie a una gestione sostenibile, al ripristino delle aree degradate e alla riforestazione.

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“I motori chiave per un futuro sostenibile, resiliente e prospero – aveva detto poche ore prima al #Youth4ClimateLiveSeries, un altro incontro digitale sono le città, dove oggi vive più della metà della popolazione mondiale”. Secondo Cingolani le città “attraggono talenti e investimenti, la concentrazione di persone favorisce un più rapido sviluppo di conoscenze, e un più alto grado di innovazione nello sviluppo di infrastrutture sempre più smart e digitali. Ma ogni azione ha dei costi e ogni moneta ha due facce; l’urbanizzazione non è solo uno stimolo di benessere e conoscenza, dobbiamo anche garantire un impatto minore sul Pianeta. Se questo processo avviene troppo velocemente e senza regole o controllo – avverte il ministro – potrebbe diventare catalizzatore di disuguaglianze sociali e ambientali e di degrado. Il nostro programma si focalizza sul ruolo delle città come laboratori strategici di crescita sostenibile combinando la transizione energetica alle azioni per il clima verso uno scenario di zero emissioni nette”.