Con la guerra in Ucraina le previsioni sulla crisi dei prezzi dell’energia si fanno più fosche e incerte. Una coalizione di 40 ong europee invia alla commissaria Kadri Simson una serie di proposte contro povertà energetica che garantiscono più equità negli interventi
La coalizione è guidata da Friends of the Earth
(Rinnovabili.it) – Più impegno per arginare la povertà energetica, una tassa sugli extra profitti fossili, stop alle interruzioni di energia per i morosi. Sono le misure auspicate da una coalizione di 40 ong europee per contrastare a livello UE la crisi energetica, acuita dalla guerra in Ucraina. Una crisi che arriva quando già una famiglia su quattro fa già fatica a garantirsi riscaldamento, raffrescamento e luce adeguati. Mentre le compagnie fossili realizzano guadagni imprevisti.
“La gente congelerà senza un supporto di emergenza a breve termine. La gente scoppierà di caldo senza soluzioni a lungo termine”, sintetizza la situazione la lettera indirizzata alla commissaria UE all’Energia, Kadri Simson.
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Già nell’immediato, le soluzioni di Bruxelles dovrebbero tenere al centro la necessità che la crisi non incateni di nuovo l’UE alle fossili per più tempo del necessario. Quindi sì alle misure per contrastare la povertà energetica – su cui l’UE ha già annunciato interventi corposi – ma sapendo che così si rischia anche di “perpetuare il problema”.
Per questo, secondo le 40 ong, le compagnie fossili devono contribuire in modo adeguato a finanziare le soluzioni di emergenza. Come? Con un tassa europea sugli extra-profitti fossili che rifletta i veri costi sociali dell’eccessiva dipendenza da queste fonti, ma che al tempo stesso non penalizzi gli investimenti sulle rinnovabili.
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Sui distacchi dalla rete, la coalizione della società civile europea chiede con fermezza uno stop totale. I costi non coperti dai morosi dovrebbero essere assorbiti dai profitti aggiuntivi delle compagnie, scrivono le ong, ma “facendo attenzione che l’industria non trasferisca i costi da persone che non possono pagare” a chi ha una disponibilità economica appena maggiore, “costringendo alla povertà persone che prima se la cavavano”.
Infine, sia le misure finanziarie che quelle per l’efficienza energetica in cantiere “devono essere implementate in modo da essere abbordabili e accessibili per tutte le famiglie a basso reddito”, superando qualsiasi barriera basata sulla mancanza di denaro, l’accesso digitale, il tipo di contatore, il tipo di proprietà dell’alloggio.