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Crisi economica europea: puntare sulla biodiversità e sull’agricoltura sostenibile

Crisi economica europea
Credits: Greg Montani da Pixabay

Il commissario UE all’Ambiente annuncia regole più severe per il traffico illegale di animali selvatici e punta tutto sull’agricoltura

(Rinnovabili.it) – Per affrontare la crisi economica europea, l’Unione intensificherà gli sforzi per controllare il commercio di specie selvatiche e rendere l’agricoltura industriale più sostenibile. La scelta, annunciata da Virginijus Sinkevičius, commissario europeo per l’Ambiente, è principalmente dovuta al ruolo che questi due settori hanno giocato nella pandemia di coronavirus e che potranno giocare per la ripresa post-crisi. “Gli ecosistemi sani portano a una società sana”, ha dichiarato Sinkevičius a Reuters, sottolineando che il “prezzo da pagare” non sarà quindi troppo alto.

Sinkevicius ha riportato che, secondo gli esperti, il 60% delle 335 malattie infettive emerse tra il 1940 e il 2004 erano di origine animale e quasi il 72% proveniva da animali selvatici. La Cina, dove il virus è stato identificato per la prima volta, ha recentemente vietato il commercio di animali selvatici in risposta alla crisi. Infatti, secondo l’OMS (Organizzazione mondiale della sanità) il virus ha probabilmente il suo “serbatoio ecologico” nei pipistrelli, consumati nei mercati di fauna selvatica asiatici.

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Secondo Traffic, una rete di monitoraggio del commercio di animali selvatici nell’eurozona, si stima che in Unione Europea il commercio legale di animali selvatici valga 100 miliardi di euro. Nello specifico, scimmie e pipistrelli possono essere legalmente acquistati nei 27 paesi del blocco, insieme a piante medicinali, cavallucci marini, rettili e uccelli. “La domanda di specie selvatiche in UE rimane la stessa nonostante il piano d’azione europeo contro il traffico illegale, ha affermato Eva Izquierdo, responsabile dell’Ufficio europeo per l’ambiente.

Ma oltre al traffico illegale di fauna selvatica, anche la catena agricola di approvvigionamento rappresenta un pericolo e, quindi, un ambito da migliorare in vista della ripresa dalla crisi economica europea. Innanzitutto, l’agricoltura industriale ha avuto un ruolo importante nella pandemia, con “forti evidenze che il modo in cui viene prodotta la carne, non solo in Cina, ha contribuito al covid-19, ha sottolineato il commissario UE per l’Ambiente. Ma non solo, poiché le interruzioni del commercio globale di prodotti alimentari e merci, comprese le attrezzature mediche, hanno messo in luce la dipendenza dell’Europa dall’estero.

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Per questa ragione, la salvaguardia della biodiversità, la sostenibilità del settore agricolo e l’aumento del riuso e del riciclaggio dei materiali diventeranno ambiti di azione cruciali per favorire la ripresa dalla crisi economica europea e proteggere i produttori dell’eurozona dagli shock futuri. A questo proposito, il 29 aprile la Commissione Europea dovrebbe presentare una revisione del calendario 2020 per l’attuazione del Green Deal.

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