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La crescita delle rinnovabili UE scava la fossa al gas di Putin

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Foto di Sander Weeteling su Unsplash

Ad agosto eolico +29% e pv +14%

(Rinnovabili.it) – La crescita delle rinnovabili UE continua a ridurre la dipendenza dal gas russo. L’incremento di elettricità generata da eolico e solare ad agosto (+9 TWh), rispetto allo stesso mese del 2022, ha contribuito a rimpiazzare una quantità di combustibili fossili pari a oltre la metà delle importazioni di gas da Mosca. Lo ha calcolato il Centre for Research on Energy and Clean Air (CREA).

L’impatto della crescita delle rinnovabili UE

Il calo del consumo di gas in Europa, lo scorso mese, si è attestato a circa 18 TWh, circa la metà dei 33 TWh che il vecchio continente importa via gasdotto e GNL. La crescita delle rinnovabili UE ne ha rosicchiato metà direttamente: ad agosto la generazione eolica è cresciuta di 6 TWh (+29%), quella da fotovoltaico di 3 TWh (+14%). Prese insieme, queste due fonti pulite hanno registrato un aumento del 22%.

Nel frattempo, la quota di carbone e gas nel mix elettrico europeo è scesa in modo sostenuto. Ad agosto 2022, queste due fonti pesavano per il 39% del mix, mentre nello stesso mese di quest’anno sono scese ad appena il 28%. Nello specifico, il carbone è calato del 39% (-14 TWh), mentre la generazione da gas fossile del 22% (-8 TWh). Di conseguenza, calano anche le emissioni di gas serra. La riduzione di elettricità prodotta da carbone e gas ha portato, rispettivamente, a emettere il 50% in meno (-18 milioni di tonnellate di CO2, MtCO2) e il 33% in meno (-5MtCO2) solo ad agosto.

“La produzione aggiuntiva da fonti rinnovabili in agosto ha contribuito a risparmiare 18 TWh di gas naturale, pari al consumo annuo di gas di Estonia e Lettonia nel 2022”, scrive il CREA. “Inoltre, la produzione combinata di energia solare ed eolica ha consentito di risparmiare gas naturale equivalente al 54% delle importazioni di gas dell’UE dalla Russia in agosto”, aggiunge.

Una nota positiva arriva anche dai livelli della domanda di gas. Dopo le misure di emergenza per contenere il consumo di gas introdotte con successo l’anno scorso (rispetto al 2021, nel 2022 l’UE ha consumato il 18% di gas in meno), anche il 2023 sta proseguendo lungo questa scia. “I dati del CREA indicano che nel 2023 il consumo di gas naturale ha continuato a diminuire ulteriormente, spinto da potenziali misure di risparmio energetico e dalla distruzione della domanda”, sottolineano gli autori del rapporto.

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