Rifiuti e gestione acque reflue le principali voci di spesa. Coperte soprattutto da imprese e famiglie. La fotografia nel rapporto Istat sugli indicatori economia e ambiente del triennio 2020-2022. Tra gli altri indicatori, significativa la crescita, marginale, dei gas serra (+0,1%), che continuano a non calare
Dati positivi quelli sulla spesa ambientale del Belpaese
(Rinnovabili.it) – Torna a crescere la spesa per l’ambiente in Italia. Nel 2021, il Belpaese ha investito in protezione degli ecosistemi 46,6 miliardi di euro, oltre il 10% in più rispetto all’anno precedente quando era ferma a 42,2 mld. Lo rileva l’Istat nel rapporto sui principali indicatori per economia e ambiente nel triennio 2020-2022, pubblicato la scorsa settimana.
Le tendenze della spesa per l’ambiente in Italia
La crescita della spesa per l’ambiente in Italia fa salire anche l’incidenza di questa voce sul pil. Anche se di appena un decimo di punto: dal 2,5 al 2,6% del prodotto interno lordo nazionale. Per cosa si spende? Come gli anni precedenti, la prima voce nella lista riguarda i rifiuti. Le attività di gestione dei rifiuti, per la prevenzione della loro produzione, raccolta, trattamento e smaltimento, assorbono oltre la metà della spesa nazionale, pari a 24 miliardi nel 2021 (+10,1% sul 2020).
Oltre 1/5 della spesa per l’ambiente in Italia riguarda invece la gestione e depurazione delle acque reflue. Tra la riduzione degli scarichi, la raccolta e il trattamento dei reflui, l’economia italiana ha speso oltre 10 miliardi nel 2021, pari al 22% circa delle risorse complessive per la protezione dell’ambiente. L’aumento sul 2020 è del 7%.
Dell’ammontare restante, pari a 12,5 miliardi di euro, più di un terzo va alla decontaminazione del suolo inquinato (voce che segna +12%), per il 27% alla salvaguardia della biodiversità e del paesaggio (+12%), per la parte restante alla salvaguardia di aria e clima, alla riduzione del rumore, ad attività di ricerca e sviluppo e alla protezione dalle radiazioni (complessivamente, in crescita del 20%).
Sono imprese e famiglie le due principali fonti della spesa per l’ambiente in Italia. Dalle aziende arriva, rispettivamente, il 65% e il 54% del totale per la gestione delle acque reflue e dei rifiuti. Mentre le famiglie, acquistando i servizi, coprono quote del 29 e 25% del totale.
Gli altri indicatori Istat
Dal cruscotto Istat sugli indicatori su economia e ambiente emerge un quadro differenziato tra 2021 e 2022. Il consumo netto di energia raggiunge 7,0 milioni di terajoule (+8,8%) nel 2021 ma scende del -5,0% nel 2022. Le emissioni climalteranti salgono a 428 milioni di tonnellate (Mt) di CO2 equivalente (+8,7%) nel 2021, mentre restano sostanzialmente invariate nel 2022 con un marginale +0,1%. In crescita continua, anche se via via meno pronunciata, il consumo materiale interno che arriva a 505,5 Mt (+10,2%) nel 2021 e +2,1% nel 2022. Il valore dei beni e servizi prodotti per la tutela ambientale sale a 181 miliardi (+54,1%) nel 2021.