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ETS UE, novità all’orizzonte: ridotto il numero di crediti gratuiti di carbonio

43 prodotti industriali su 52 vedranno ridotti i crediti gratuiti di carbonio del 24%

(Rinnovabili.it) – La maggior parte delle industrie europee potrebbe vedere nei prossimi 5 anni i propri crediti gratuiti di carbonio dell’ETS UE diminuire drasticamente, secondo un provvedimento che costerebbe milioni di euro ad alcuni dei maggiori inquinatori dell’eurozona.

Il mercato del carbonio europeo, o ETS UE, è la principale politica dell’Unione per ridurre le emissioni di gas serra, poiché costringe il settore industriale ad acquistare crediti per coprire le sue emissioni. Questi crediti, però, sono spesso oggetto di speculazioni, che ne hanno fatto salire la domanda.

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Sebbene le industrie ottengano alcuni crediti gratuiti di carbonio – concessi al fine di evitare la rilocalizzazione delle emissioni, cioè il trasferimento delle attività al di fuori della zona UE – un nuovo provvedimento ha deciso di ridurre i crediti gratuiti nel prossimo decennio per contenere l’inquinamento e raggiungere gli obiettivi climatici europei.

L’anno scorso, le industrie europee hanno emesso circa 570 milioni di tonnellate di biossido di carbonio. L’acquisto di crediti sufficienti per coprire queste emissioni costerebbe circa 16 miliardi di euro al prezzo attuale dell’ETS UE.

Nei prossimi cinque anni, secondo la bozza della Commissione Europea visionata da Reuters, su 52 prodotti industriali ritenuti a rischio di “carbon leakage”, cioè di emissioni di carbonio, 43 dovranno affrontare una riduzione dei crediti gratuiti di carbonio quantificabile al 24% in meno per tonnellata di prodotto, rispetto all’importo attuale.

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Questi prodotti industriali includono il coke, la ghisa, la calce, l’ammoniaca e i prodotti di cellulosa e carta. Altri settori dovrebbero affrontare limitazioni minori. Per esempio, i crediti gratuiti di carbonio per l’alluminio utilizzato nella produzione di acciaio sarebbero ridotti del 3%.

Le nuove regole, in vigore dal 2021, garantiranno che i crediti gratuiti siano più strettamente legati ai livelli di produzione, consentendo all’UE di adeguare ulteriormente il mercato del carbonio se la produzione industriale diminuisse o aumentasse di oltre il 15% rispetto ai due anni precedenti.

La Commissione Europea presenterà proposte per applicare, già dal prossimo anno, i costi del carbonio anche alle importazioni inquinanti attraverso la carbon border tax, per proteggere le imprese dell’UE e supportare le politiche climatiche dell’eurozona.

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