Pubblicato il report UNEP e BNEF su investimenti e costi delle energie rinnovabili 2020
(Rinnovabili.it) – La ripresa dalla crisi pandemica che ha travolto il mondo, dovrebbe ripartire dall’energia pulita. E non solo perché gli obiettivi climatici e di decarbonizzazione continuano a essere delle priorità per la nostra sopravvivenza. Scommettere sulle green energy in questo momento significa anche cogliere un’importante opportunità economica. I costi delle energie rinnovabili non sono mai stati così bassi e il settore ha dato ottime prove di resistenza durante il lockdown.
A dimostrarlo, numeri alla mano, è il report Global Trends in Renewable Energy Investment 2020. Il documento, pubblicato oggi, è frutto del programma ambientale delle Nazioni Unite (UNEP), del centro di collaborazione sul clima Frankfurt School – UNEP e di Bloomberg New Energy Finance (BNEF). Attraverso le sue 80 pagine, il rapporto analizza tendenze di investimento e costi delle energie rinnovabili, inserendo gli impegni assunti da paesi e società per il prossimo decennio.
PRESENTE – Gli autori rimarcano come il costo d’installazione degli impianti rinnovabili abbia raggiunto nuovi minimi. Se si escludono le grandi dighe idroelettriche (oltre 50 MW), la capacità verde aggiunta nel 2019 risulta di 184 GW totali, ossia 20 GW in più rispetto al 2018. Eppure in termini di investimento la spesa per la nuova capacità è costata appena l’1% in più. Nel frattempo, i miglioramenti tecnologici, le economie di scala e la forte concorrenza di mercato, hanno spinto in basso l’LCOE di eolico e fotovoltaico.
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In altre parole, scommettere sulle fonti pulite conviene. “Il coro di voci che invitano i governi a utilizzare i loro pacchetti di recupero COVID-19 per creare economie sostenibili sta crescendo”, ha affermato Inger Andersen, direttore esecutivo dell’UNEP. “Questa ricerca dimostra che l’energia rinnovabile è uno degli investimenti più intelligenti ed economici che si possano fare”.
FUTURO – Sebbene i risultati 2019 rappresentino buoni progressi, il rapporto rileva che “c’è spazio per fare molto di più”. Nazioni e società hanno assunto impegni per il prossimo decennio di circa 826 GW di nuova capacità rinnovabile entro il 2030 (escluso l’idroelettrico), ad un costo probabile di circa mille miliardi di dollari.
Tuttavia, gli sforzi promessi sono molto al di sotto di quanto necessario per limitare l’aumento delle temperature globali sotto i 2°C; il target richiederebbe, solo per questo decennio, l’aggiunta di circa 3.000 GW). E risultano ancor più lontani, se si considera l’obiettivo di 1,5°C. “Questa mancanza di ambizione può essere corretta nei pacchetti di ripresa economica”, ha assicurato Andersen in accordo con Nils Stieglitz, presidente della School of Finance and Management di Francoforte e Jon Moore, ceo di BNEF.
I record 2019 dell’energia pulita
- Aggiunta la più alta nuova capacità solare (118 GW).
- L’investimento annuale più elevato mai effettuato nell’eolico offshore, per un totale di 29,9 miliardi di dollari.
- registrato il più grande finanziamento di sempre per un progetto fotovoltaico: 4,3 miliardi di dollari per Al Maktoum IV negli Emirati Arabi Uniti.
- Toccato il più alto volume di accordi di compravendita di energia a lungo temine per le aziende (Corporate PPA), pari a 19,5 GW in tutto il mondo.
- Assegnata tramite le aste una capacità record di 78,5 GW a livello globale
- Raggiunto il più alto investimento in energie rinnovabili da parte delle economie in via di sviluppo, escludendo Cina e India, pari a 59,5 miliardi di dollari.