La cattura e stoccaggio della CO2 (CCS) è una tecnologia ancora immatura e tale rimarrà per molto tempo. Farci affidamento è rischioso. Soprattutto se la CCS diventa uno dei pilastri della politica sul clima, come per l’Europa. Il problema? Oltre a mancare gli obiettivi climatici, i costi della CCS saranno scaricati sulla collettività. Una mazzata da almeno 140 miliardi di euro.
Mazzata che arriverà se l’UE non rivede la strategia per la gestione del carbonio industriale presentata a febbraio. Il piano di Bruxelles prevede di sviluppare progressivamente una capacità CCS continentale con i seguenti volumi:
- entro il 2030, almeno 50 milioni di tonnellate l’anno (Mtpa)
- entro il 2040, almeno 280 Mtpa (e la maggior parte delle filiere europee della CCS deve diventare economicamente sostenibile)
- entro il 2050, almeno 450 Mtpa
Costi CCS, i piani dell’UE sono “proibitivi”
A lanciare l’allarme è un rapporto dell’Ieefa che fa i conti in tasca a Bruxelles. Il costo totale dei progetti CCS pianificati in Europa ammonterà a 520 miliardi di euro, calcola il think tank. Chi metterà queste risorse? Gli incentivi finanziari sotto forma di sconti nel sistema di scambio delle emissioni potrebbero coprire circa ¾ dei costi di progetto. Ma il resto dovrà essere sostenuto dai governi. E quindi da chi paga le tasse. I costi della CCS per la finanza pubblica potrebbe quindi arrivare fino a 140 miliardi di euro.
“Affidarsi al CCS come soluzione climatica costringerà i governi europei a introdurre sussidi esorbitanti per sostenere una tecnologia che ha una storia di fallimenti”, commenta Andrew Reid, analista finanziario energetico dell’Ieefa e autore del rapporto. “Come dimostra il piccolo numero di progetti operativi, è improbabile che il CCS funzioni come sperato e ci vorrà più tempo del previsto per implementarlo”.
Quali sono i numeri dietro lo sviluppo delle tecnologie di cattura e stoccaggio del carbonio? In Europa oggi sono attivi poco meno di 200 progetti in settori ad alta intensità di emissioni, per una capacità totale di 150 Mtpa. Ieefa calcola che oltre il 90% delle emissioni di queste strutture provenga da settori in cui la tecnologia CCS è ancora in fase di prototipo o dimostrazione. I costi in Europa viaggiano appena sotto i 200 $/t, il doppio del costo medio del carbonio per questo decennio.
Ci sono poi altri probabili criticità all’orizzonte. “La complessità economica, tecnica e legislativa del CCS è estremamente elevata, il che probabilmente comporterà ritardi, annullamenti e risultati insufficienti nei progetti”, conclude il rapporto.