Rinnovabili • COP26 di Glasgow, Alok Sharma: basta carbone

La COP26 di Glasgow deve cancellare il carbone

L’appuntamento di novembre deve scrivere la parola fine sul finanziamento al carbone e mantenere a portata di mano l’obiettivo degli 1,5°C di riscaldamento globale

COP26 di Glasgow, Alok Sharma: basta carbone
credits: Pippa Fowles / No 10 Downing Street | CC BY-NC-ND 2.0

Il discorso di Alok Sharma a 6 mesi dalla COP26 di Glasgow

(Rinnovabili.it) – La COP26 di Glasgow è “l’ultima speranza” per contrastare davvero il riscaldamento globale. Parola di Alok Sharma, il politico inglese che presiederà i lavori della conferenza sul clima in programma dall’1 al 12 novembre 2021 nella città scozzese. Sharma ha tenuto oggi un discorso programmatico sul prossimo appuntamento sul clima.

Il più importante riguarda il carbone. Secondo il politico inglese, la COP26 di Glasgow deve mettere la pietra tombale su questa fonte fossile. Con le potenze del G7 a fare da apripista nel rendere la finanza realmente sostenibile. “Glasgow deve essere la COP che consegna il carbone alla storia… stiamo lavorando direttamente con i governi e attraverso le organizzazioni internazionali per porre fine al finanziamento internazionale del carbone. Questa è una priorità personale. E per esortare i paesi ad abbandonare l’energia a carbone, con il G7 in testa”, le parole dell’ex segretario di Stato per l’energia e l’industria del governo di Boris Johnson.

Leggi anche “Rinviate la COP26”, parola di Greta

Ma la COP26 di Glasgow è anche, forse soprattutto, l’ultima possibilità per mantenere a portata di mano l’obiettivo più ambizioso dell’accordo di Parigi sul clima, ovvero limitare il riscaldamento globale a 1,5°C sopra i valori pre-industriali.

“Questa è la nostra ultima speranza di mantenere in vita [l’obiettivo degli] 1,5 gradi. La nostra migliore possibilità di costruire un futuro più luminoso. Un futuro di posti di lavoro verdi e aria più pulita. Ho fede che i leader mondiali saranno all’altezza della situazione e non falliranno l’incontro con il destino. Che, tra sei mesi, quando faremo le valigie e torneremo a casa, potremo dire che in questo momento critico, ognuno di noi si è preso la responsabilità. Che abbiamo scelto di agire. E che abbiamo mantenuto in vita [l’obiettivo degli] 1,5 gradi”.

Leggi anche La COP26 di Glasgow rischia di saltare (di nuovo)

Obiettivi che sono a portata di mano senza danneggiare l’economia: affrontare la crisi climatica, assicura Sharma, significa pensare a come creare green job. “Dobbiamo mostrare la stessa determinazione di quella che stiamo mostrando nel combattere il coronavirus”.

Infine, un passaggio sul nodo che ha tenuto banco per mesi: la COP26 sarà un vertice “fisico”, o virtuale? E se sarà virtuale, potrà davvero raggiungere dei risultati convincenti o è meglio rimandarlo un’altra volta? Sarà in presenza, risponde Sharma. “Dobbiamo trovare un accordo bilanciato, quando ci troveremo attorno al tavolo a discutere. È vitale che ci si ritrovi faccia a faccia a negoziare. Stiamo programmando un summit in presenza, con ogni possibile misura di sicurezza possibile”.