Rinnovabili • Sicurezza energetica UE: la ricetta per non incatenarsi di nuovo al gas

I progetti di conversione da carbone a gas faranno fallire i target sul clima

Global Energy Monitor calcola che se tutti i progetti in corso di switch da carbone a gas fossile diventassero operativi, nella loro intera durata di vita emetterebbero oltre 5 Gt CO2e

Sicurezza energetica UE: la ricetta per non incatenarsi di nuovo al gas
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La pipeline globale di conversione da carbone a gas conta quasi 90 GW

(Rinnovabili.it) – L’abbandono globale del carbone ha le sembianze di uno slittamento di lungo termine verso il gas. E le sue dimensioni sono tali da far saltare gli obiettivi climatici. La pipeline della conversione da carbone a gas, a oggi, conta circa 90 GW a livello globale, pari al 13% della capacità totale di centrali a gas in sviluppo. Se tutti questi impianti entrassero in funzione, nella loro durata di vita totale produrrebbero più di 5 Gt CO2e (miliardi di tonnellate di CO2 equivalente). Vanificando così il taglio di emissioni di CO2 dal carbone con una quantità sostanziosa di emissioni di metano.

L’allarme arriva da un rapporto di Global Energy Monitor pubblicato ieri. “Sebbene il fondamentale allontanamento dal carbone negli ultimi dieci anni sia stato uno sviluppo positivo, il passaggio dal carbone al gas rappresenta un rischio per gli obiettivi climatici globali, si legge nelle conclusioni del documento. “L’economia favorevole delle energie rinnovabili con stoccaggio, la volatilità dei prezzi del gas, l’instabilità delle forniture e il rischio di stranded asset sono tutti fattori che sostengono l’abbandono totale del gas e l’accelerazione del passaggio all’energia pulita”.

Per queste ragioni, sostiene GEM, con il gas che non può più essere inquadrato come combustibile-ponte, “la conversione da carbone a gas è contraria agli obiettivi climatici e non ha senso dal punto di vista economico.

L’Europa alle prese con la conversione da carbone a gas

La maggior parte dei progetti di conversione da carbone a gas è in Asia orientale: si tratta di 29,6 GW che produrrebbero circa 1,8 Gt CO2e di emissioni. Al secondo posto si piazza l’Europa con progetti per 19,7 GW: quasi un terzo della nuova capacità regionale di gas pianificata.

I paesi più attivi su questo fronte sono Polonia (5,38 GW), Germania (4,1 GW), UK (3,1 GW), Romania (2,1 GW) e Italia (1,7 GW). Per tutti, l’opzione migliore sarebbe passare direttamente alle rinnovabili (al netto della riaccensione di alcuni impianti a carbone per far fronte alla crisi energetica). Il rapporto mostra come l’LCoE del gas, per questi paesi, batta tra i 282 $/MWh del Regno Unito e i 341 $/MWh della Romania, mentre gli indici per solare e eolico onshore, entrambi con storage, sono compresi in forchette rispettivamente di 85-116 e 86-99 $/MWh.