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I contenziosi climatici non sono mai stati così tanti. Ma i governi non rispettano le sentenze

Dal 2005 a oggi sono 80 i procedimenti maggiori attivati. Di questi, 30 risalgono al 2021. Non solo in Europa e nei paesi con economie avanzate. I casi aumentano anche nelle regioni in via di sviluppo

Contenziosi climatici: boom di cause nel 2021 contro i governi
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Un dossier della LSE fa il punto sui contenziosi climatici contro i governi

(Rinnovabili.it) – Solo nel 2021, 30 governi sono stati trascinati in tribunale per inazione climatica. In pratica, più di 1/3 di tutti quelli mai intentati. Un boom di contenziosi climatici senza precedenti, con il numero di casi in aumento già dal 2017. E sempre più localizzato non solo nelle economie avanzate, ma anche nei paesi in via di sviluppo. Al momento sono infatti 8 i casi aperti in America Latina e 7 quelli in Asia meridionale.

Contenziosi climatici che aumentano di numero, ma anche in termini di impatto. Lo spiega un rapporto curato dalla London Schoool of Economics dal titolo Challenging government responses to climate change through framework litigation (Sfidare le risposte del governo al cambiamento climatico attraverso un contenzioso quadro) appena pubblicato che analizza 56 casi contro governi nazionali e 24 casi contro autorità subnazionali lanciati dopo il 2005.

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È ormai ampiamente dimostrato, concludono gli autori, che il successo di un contenzioso climatico può “avere un impatto significativo sul processo decisionale dei governi, imponendo loro di sviluppare e attuare risposte politiche più ambiziose ai cambiamenti climatici”. In Europa sono molti gli esempi. Olanda, Francia, Regno Unito, Germania, sono tutti paesi i cui governi di recente sono stati condannati a raddrizzare le loro politiche sul clima.

Ma un conto è la sentenza, un altro conto è se e come lo stato cambia rotta. Berlino, nel giro di una settimana, ha approvato una legge che aggiorna i target climatici, ad esempio anticipando di 5 anni l’orizzonte per la neutralità climatica. Altri paesi hanno preso tempo o non hanno ancora fatto nulla.

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Per questa ragione, avverte il rapporto, “i potenziali contendenti in materia di clima, comprese le organizzazioni della società civile e i finanziatori, dovrebbero riflettere attentamente su quando e come intentare” contenziosi climatici con i governi, “soprattutto alla luce delle sfide legate all’esecuzione delle sentenze”.