Il consumo di petrolio, gas e carbone nel mondo è salito dell’1,5% rispetto al 2022, arrivando a 505 EJ su un totale complessivo di consumi energetici di 620 EJ. La domanda globale di energia in continua crescita fa sì che la quota proveniente dai combustibili fossili sia rimasta praticamente invariata
I dati sul consumo globale di fossili nello Statistical Review of World Energy
La crescita di carbone e petrolio nel 2023 ha contribuito a far raggiungere un nuovo record assoluto nel consumo globale di fossili. La fonte fossile più inquinante segna +1,6% mentre il greggio sale del 2% superando per la prima volta i 100 milioni di barili.
Consumo globale fossili, +1,5% nel 2023
Nel complesso, i volumi sono arrivati a 505 exajoule (EJ), in aumento dell’1,5% sull’anno precedente. Anche se, come percentuale del mix energetico complessivo, le fossili si sono fermate all’81,5%, con una flessione marginale rispetto all’82% del 2022. Di conseguenza, punta verso l’alto anche la curva delle emissioni derivanti dall’energia: +2% e superamento, per la prima volta, della soglia di 40 miliardi di tonnellate di CO2 l’anno.
Sono i dati che emergono dalla Statistical Review of World Energy, il rapporto annuale curato da Energy Institute, KPMG e Kearney. Il 2023 è stato “un altro anno di record nel nostro mondo affamato di energia”, con “un consumo record di combustibili fossili e emissioni record di energia, ma anche una generazione record di energie rinnovabili, guidata da un’energia eolica e solare sempre più competitiva”, commenta la presidente di Energy Institute, Juliet Davenport.
Il ruolo delle FER
Il boom delle rinnovabili riesce a incidere ancora poco sulla riduzione della quota di fossili nei consumi finali di energia, ma il trend è rassicurante. La produzione rinnovabile, esclusa l’energia idroelettrica, è aumentata del 13% raggiungendo un primato a 4.748 TWh. Un aumento che rappresenta il 74% di tutta l’elettricità netta aggiuntiva generata. Ma come quota del consumo di energia primaria, le energie rinnovabili si sono fermate all’8%, percentuale che sale al 15% se si aggiunge l’idroelettrico.
“In un anno in cui abbiamo visto il contributo delle energie rinnovabili raggiungere un nuovo record, la domanda globale di energia in continua crescita fa sì che la quota proveniente dai combustibili fossili sia rimasta praticamente invariata”, sottolinea Simon Virley di KPMG.
Europa, fossili sotto il 70% del consumo di energia primaria per la 1° volta
Tutto questo, ad ogni modo, va letto sullo sfondo della decisa decarbonizzazione delle economie più avanzate, per le quali la dipendenza dalle fossili ha “probabilmente raggiunto il picco”. In Europa, per la prima volta dalla rivoluzione industriale, i combustibili fossili sono scesi al di sotto del 70% dell’energia primaria, spinti dalla riduzione della domanda e dalla crescita delle energie rinnovabili. Un risultato influenzato anche dall’assestamento del panorama energetico UE sull’onda della guerra in Ucraina. Mentre il consumo statunitense di combustibili fossili è sceso all’80% del totale dell’energia primaria consumata.
Per le economie emergenti il quadro è significativamente diverso, con il consumo di fossili in aumento dell’8% in India, dove ha coperto quasi integralmente l’aumento della domanda. Mentre in Cina l’aumento annuale delle fossili del 6% nei consumi si accompagna a un calo come quota di energia primaria, attestandosi all’81,6% nel 2023.
Leggi anche G7 Puglia: impegno per accelerare transizione dalle fossili