Rinnovabili • Consumo globale di carbone: 2022 da record assoluto, ma siamo al picco Rinnovabili • Consumo globale di carbone: 2022 da record assoluto, ma siamo al picco

Record assoluto per il consumo globale di carbone: nel 2022 oltre 8 mld t

L’IEA registra il valore più alto di sempre ma conferma che il 2022 è il picco del carbone. Poi un plateau fino al 2025, data in cui la curva inizierà a calare. A trainare la domanda anche episodi di siccità e di caldo estremo

Consumo globale di carbone: 2022 da record assoluto, ma siamo al picco
Foto di Chris Münch su Unsplash

Il consumo globale di carbone è cresciuto dell’1,2% sul 2021

(Rinnovabili.it) – Per la prima volta, nel 2022 il consumo globale di carbone supererà 8 miliardi di tonnellate. Una crescita dell’1,2% rispetto all’anno scorso, che segna il nuovo record assoluto, superando il precedente che risaliva al 2013. A trainare il nuovo appetito per la fonte fossile più inquinante sono gli alti prezzi del gas legati all’invasione russa dell’Ucraina, il minor output nucleare (dovuto soprattutto ai problemi in Francia) e diversi episodi di ondate di calore e di siccità che hanno fatto aumentare la domanda di elettricità.

Cosa frena e cosa fa impennare il consumo globale di carbone

Nonostante questo dato poco incoraggiante, il rapporto Coal 2022 dell’Agenzia internazionale dell’energia (IEA) spiega che sarebbe potuta andare decisamente peggio. L’aumento dei prezzi del gas ha reso di nuovo economicamente conveniente tornare al carbone, ma alcuni fattori hanno frenato la crescita del consumo globale di carbone.

Carbone più caro, forte diffusione delle rinnovabili e dell’efficienza energetica e indebolimento della crescita economica globale hanno rallentato la corsa di questa fonte fossile. Uno sguardo a cosa è successo al più grande consumatore mondiale di carbone chiarisce bene la compresenza di fattori di traino e di rallentamento. In Cina -dove si consuma il 53% del carbone globale- la politica Covid zero ha frenato l’industria e quindi la domanda, mentre una serie di siccità e lunghe e intense ondate di calore ha fatto impennare il fabbisogno elettrico.

Picco nel 2022, discesa dal 2025

Ci sono altre buone notizie nel dossier dell’IEA. La prima: i maggiori produttori mondiali di carbone -Cina, India e Indonesia- raggiungeranno livelli record di output quest’anno, ma nonostante la congiuntura garantisca margini di profitto non ci sono segni di una crescita degli investimenti nei progetti orientati all’export. Va però ricordato che al momento quasi metà (il 46%) delle principali compagnie del carbone pianifica nuove centrali termiche a carbone o nuovi siti estrattivi: l’industria del carbone ha ancora una pipeline lunga 476 GW.

La seconda buona notizia: l’agenzia guidata da Fatih Birol conferma che il 2022 è l’anno del picco del carbone. Una previsione avanzata già nel 2021 e che non è cambiata nonostante i tremendi shock al mercato globale dell’energia degli ultimi 18 mesi. Dopo il picco, però, ci sarà un plateau: linea piatta per il consumo globale di carbone fino al 2025. Dopo quella data, l’IEA si aspetta che i consumi inizino a scendere rapidamente.