L’istituto nazionale di statistica cinese fa il punto sul consumo elettrico nel 2020
(Rinnovabili.it) – La ripresa della Cina dal tracollo per il Covid-19 non è stata assolutamente verde. Dell’impegno del presidente Xi Jinping, che lo scorso settembre ha promesso di portare il paese verso la neutralità climatica entro il 2060 e di toccare il picco di emissioni entro il 2030, finora non c’è traccia. Mentre i dati sul consumo elettrico disegnano una traiettoria poco rassicurante.
L’istituto nazionale di statistica cinese ha pubblicato alcuni dati sul consumo elettrico. Il carbone è sceso al 56,8% del consumo elettrico, in linea con l’obiettivo di Pechino che fissava la soglia al 58%. Ma questo è un dato solo relativo. In termini assoluti, l’uso di carbone è invece cresciuto nel 2020, dello 0,6%, confermando che per la Cina il picco non è ancora arrivato. Una crescita trainata dall’entrata in funzione di diverse centrali a carbone. Solo in Mongolia interna, lo scorso anno, sono stati installati 10 GW.
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E il calo del carbone è stato facilitato anche dall’espansione della quota del gas naturale, che è cresciuta anno su anno di oltre il 7%. Meglio invece il dato sull’intensità di carbonio. La quantità di emissioni di CO2 prodotte per unità di Pil è infatti scesa di circa l’1%. Nell’arco degli ultimi 5 anni il calo è stato di quasi il 20%. Lo stesso non si può dire per l’intensità energetica, che è scesa nel quinquennio solo del 13,7% mancando l’obiettivo del 15%.
E sul versante rinnovabili non arrivano notizie rassicuranti. Secondo l’ufficio statistico cinese, la percentuale di “energia pulita”, che nel set di dati include gas naturale, energia idroelettrica, nucleare ed eolica, nell’uso totale di elettricità, è aumentata di 1 solo punto percentuale, attestandosi al 24,3% nel 2020.
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Cifre che fanno lievitare le aspettative per il prossimo piano quinquennale, che dovrebbe essere presentato alla fine di questa settimana. Nel piano, Pechino dovrà tracciare una rotta per la neutralità climatica e, soprattutto, per gli obiettivi più a breve termine come appunto il picco emissivo. Vista la situazione al 2020, comunque, sarà necessaria un’inversione di rotta molto brusca per onorare gli impegni presi sul clima.