Rinnovabili • Consumo carbone: Cina ridurrà solo di 1/3 nel 2040

La Cina non ridurrà abbastanza il consumo di carbone: a rischio gli 1,5 gradi

L’azienda norvegese di valutazione del rischio DNV prevede “un leggero aumento” del consumo di carbone in Cina nel prossimo biennio, seguito da una decrescita molto lenta. Nel 2040, quando a livello globale bisognerebbe ultimare il phase out della fonte fossile più inquinante, Pechino ne avrà ridotto l’uso solo di 1/3

Consumo carbone: Cina ridurrà solo di 1/3 nel 2040
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Oggi la Cina pesa per circa il 60% del consumo di carbone globale

Per avere qualche chance di limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi bisogna abbandonare il carbone in tutto il mondo al più tardi nel 2040, secondo gli scenari di transizione che si ricavano dai rapporti dell’IPCC. Ma la Cina, per quella data, potrebbe ridurre il suo consumo di carbone solo di 1/3. Lo prevede DNV, uno dei principali enti di certificazione a livello mondiale.

Pechino è il maggior produttore e consumatore di carbone al mondo. Oggi pesa per circa il 60% del consumo di carbone globale, in gran parte per la generazione elettrica. La Cina continua sia ad aumentare la domanda (del 5% nel 2023) e sta allungando la sua pipeline di centrali a carbone. Secondo Global Energy Monitor, l’anno scorso il gigante asiatico ha messo online 47,44 GW di nuova capacità installata, quasi il doppio rispetto al 2022.

L’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA) stima che il 2023 a livello globale possa essere stato l’anno di picco della fonte fossile più inquinante e prevede una lieve decrescita (-2,6%) fino al 2026, ma sottolinea che quello che succederà dopo dipenderà in massima parte proprio dalla Cina.

Consumo di carbone, in Cina scenderà al 25% del picco nel 2050

Per DNV, la curva che prenderà Pechino non sarà abbastanza piegata verso il basso per assicurare di restare entro la soglia di 1,5 gradi. Nel prossimo biennio, l’azienda norvegese di valutazione del rischio prevede “un leggero aumento” del suo consumo di carbone. Dopo il 2026 inizierà la discesa, ma a ritmi lenti. Entro il 2040 si ridurrà di 1/3 per poi stabilizzarsi al 2050 a circa il 25% rispetto ai volumi di picco.

Ipotizzare – come fa l’IEA – che il poderoso sviluppo di eolico e fotovoltaico in Cina sarà sufficiente per cancellare il carbone è un pio desiderio, sottolinea DNV. Nonostante a metà secolo la quota di rinnovabili nel mix di Pechino dovrebbe arrivare all’88%, il paese continuerà a fare grande affidamento sul carbone. Se la generazione elettrica si sta smarcando da questa fonte fossile, i settori del ferro e dell’acciaio non vanno nella stessa direzione. E nel 2050 saranno soprattutto loro ad alimentare il consumo di carbone, insieme al settore dei prodotti chimici ricavati dal carbone.

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About Author / Lorenzo Marinone

Scrive per Rinnovabili dal 2016 ed è responsabile della sezione Clima & Ambiente. Si occupa in particolare di politiche per la transizione ecologica a livello nazionale, europeo e internazionale e di scienza del clima. Segue anche i temi legati allo sviluppo della mobilità sostenibile. In precedenza si è occupato di questi temi anche per altri siti online e riviste italiane.