I dati provvisori sui consumi elettrici italiani 2021
(Rinnovabili.it) – La flessione che ha caratterizzato il primo anno di pandemia, è quasi del tutto scomparsa. Nel 2021, infatti, i consumi elettrici italiani sono cresciuti in maniera progressiva tornando a livelli simili al quelli del 2019. Per intenderci, lo scorso anno l’Italia ha consumato 318,1 miliardi di kWh, appena lo 0,5% in meno sui volumi 2019. Lo riferisce Terna, pubblicando i dati di esercizio mensili di dicembre 2021. Si scopre così che a fronte di un aumento della domanda elettrica, il 36% del fabbisogno nazionale è stato coperto dalle fonti rinnovabili. La quota è vicina ai livelli di due anni fa (più 1% sul 2019) ma più bassa di quella 2020, quando il boom del solare e i minori consumi elettrici italiani avevano portato le rinnovabili al 38% del mix.
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Nonostante ciò Terna spiega che “grazie alle favorevoli condizioni climatiche, che hanno consentito di utilizzare maggiormente gli impianti, la produzione complessiva di eolico e fotovoltaico è stata la più alta di sempre, anche a fronte di un contenuto incremento della potenza installata”.
Nel dettaglio, la domanda elettrica italiana è stata soddisfatta per l’86,5% con produzione nazionale e per la quota restante (13,5%) dagli scambi energetici con l’estero. La produzione nazionale netta 2021 (ossia 278 miliardi di kWh) risultata in aumento del 2,4% rispetto all’anno precedente. In aumento la produzione eolica (più 10,8%), termica (più 3,8%) e fotovoltaica (più 2,1%). In calo l’idroelettrico (meno 5,4%) e la geotermia (meno 2,1%). Per quanto riguarda il saldo import-export, il dato è in crescita del 33% per un effetto combinato della diminuzione dell’export (meno 50%) e di un aumento dell’import (più 17%), fenomeno che, a partire dall’ultimo trimestre del 2021, ha registrato una inversione di tendenza.
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Per quanto riguarda l’IMCEI – l’indice che tiene conto dei consumi dei grandi energivori – i dati provvisori dell’operatore di ret indicano che la domanda elettrica industriale è aumentata del 10,5% rispetto al 2020, trainata in particolar modo dai settori della meccanica e della siderurgia.