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Tetto a prezzo del gas, il Consiglio europeo ne parla e il mercato risponde

Rafforzare le capacità di difesa, garantire la sicurezza dell'approvvigionamento energetico e costruire una base economica più solida. La riunione informale dei capi di Stato UE ha preparato il terreno per l'incontro del 24 marzo definendo il fronte comune.

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Il Consiglio europeo adotta la dichiarazione di Versailles

(Rinnovabili.it) – Come garantire la sicurezza dell’approvvigionamento energetico alla luce dell’attuale situazione in Ucraina? E come continuare ad allineare l’azione comunitaria all’obiettivo 2050 di neutralità climatica? Questi alcuni temi discussi dai capi di Stato Ue lo scorso venerdì nel Consiglio informale europeo a Versailles, in Francia. L’incontro, propedeutico al vertice del prossimo 24 marzo, ha delineato le questioni più importanti su cui orientare le prossime mosse comunitarie. Dal sostegno al popolo ucraino alla capacità di difesa del Blocco; dalla preoccupazione per la sicurezza e la protezione degli impianti nucleari ucraini al rafforzamento economico.

Nella Dichiarazione di Versailles, i Ventisette hanno riservato un capitolo anche alla riduzione delle dipendenze energetiche e strategiche. Gas petrolio e carbone russo hanno oggi un peso considerevole nell’approvvigionamento comunitario, sebbene alcuni paesi appaiano più esposti di altri. Ma come i recenti rincari hanno dimostrato, l’attuale situazione sta facendo traballare anche altri mercati. Chip e prodotti alimentari quelli più esposti e sui cui l’Unione oggi si trova ad dover elaborare nuove contromisure.

“La questione della dipendenza troppo grandela possiamo vedere oggi chiaramente, in particolare per quanto riguarda la Russia”, ha spiegato il presidente del Consiglio europeo Charles Michel. “Vogliamo liberarci da questa dipendenza per avere questa capacità di agire al meglio e in accordo con i nostri interessi e i nostri obiettivi”.

Nel dettaglio il leader europei hanno concordato di eliminare “gradualmente” le dipendenze energetiche dalla Russia, accelerando la riduzione dei combustibili fossili, diversificando approvvigionamenti (GNL, biogas) e rotte, sviluppando ulteriormente il mercato dell’idrogeno e accelerando sulle rinnovabili. Punto fermo della politica comunitaria sarà anche l’impegno a migliorare l’interconnessione delle reti europee, migliorando efficienza energetica e circolarità e rafforzando la pianificazione anticrisi.

 In questo contesto il Consiglio europeo ha invitato la Commissione europea a proporre, entro la fine di maggio 2022, un piano REPowerEU per rendere l’UE indipendente dai combustibili fossili russi e un piano per garantire prezzi dell’energia accessibili entro la fine di marzo 2022. Parallelamente i capi di Stato esamineremo nuove opzioni per affrontare l’impatto dell’aumento dei prezzi energetici su cittadini e imprese, in particolare i cittadini vulnerabili e le PMI.

 Una delle strade possibili è quella caldeggiata dallo stesso governo italiano: introdurre un tetto ai prezzi del gas. “Questo è un argomento molto complesso”, spiega il premier Mario Draghi. “Io credo che qualche effetto importante lo possa avere. Tanto è vero che da quando si è cominciato a discutere di questo, è una coincidenza forse, il prezzo dei gas è caduto fortemente da oltre 200 euro a circa 116 euro oggi. Su questo ci sono pareri vari, molti hanno sostenuto l’opportunità di questa misura. La Commissione, credo al prossimo Consiglio Europeo, presenterà più in generale un rapporto su come diminuire il contagio dal gas al resto dell’elettricità”.