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Consiglio dell’Energia, fumata bianca per il price cap del gas a 180 €/MWh

Passa la posizione di Italia, Grecia e co. sul meccanismo di correzione del mercato del gas. Tetto fissato a 180 euro il MWh da applicare in caso di superamento per tre giorni della soglia. Fuori il mercato OTC

Consiglio dell'Energia, fumata bianca per il price cap del gas a 180 €/MWh
Credits: Unione Europea

Il regolamento entrerà in vigore il 15 febbraio 2023 e si applicherà per un anno

(Rinnovabili.it) – Mesi di discussioni, contrasti e ipotesi ma alla fine l’Unione Europea ha trovato l’intesa: il Regolamento sul price cap al gas ha ora un testo condiviso e definitivo. Quello emerso oggi dal Consiglio UE dell’Energia e che vede venire incontro alle richieste di Italia, Grecia, Polonia e Belgio.

I ventisette ministri si sono incontrati stamane a Bruxelles per mettere a posto le ultime tessere mancanti del nuovo meccanismo di correzione del mercato. Lo strumento era stato presentato dalla Commissione europea alla fine di novembre, ma tra la bozza dell’Esecutivo UE alla versione bollata dal Consiglio sono passate settimane di intensi e difficili negoziati. In realtà il vertice straordinario della scorsa settimana aveva trovato un’intesa di massima tra gli Stati membri sul 90% del testo, definendo una serie di elementi tecnici essenziali. elementi tecnici. Primo fra tutti, l’esclusione dei contratti over-the-counter (OTC) che definiscono gli scambi e le compravendite di gas al TTF che avvengono attraverso contratti bilaterali tra i soggetti, in un mercato non regolamentato. 

 All’appello mancavano però gli elementi più importanti: i numeri. Ed è proprio sulle cifre che si è focalizzata la discussione del Consiglio dell’Energia. “Siamo riusciti a trovare un accordo importante che metta al riparo i cittadini dall’impennata dei prezzi dell’energia”, ha commentato al termine dell’incontro Jozef Sìkela, ministro dell’industria e del commercio della Repubblica Ceca a cui spetta la presidenza semestrale del Consiglio. “Metteremo a punto un meccanismo realistico ed efficace, che includa le salvaguardie necessarie che ci guideranno lontano dai rischi per la sicurezza dell’approvvigionamento e la stabilità dei mercati finanziari. Ancora una volta, abbiamo dimostrato che l’UE è unita e che non permetterà a nessuno di utilizzare l’energia come arma”.

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Price cap del gas, cosa dice il Regolamento

Secondo l’intesa raggiunta, il price cap del gas verrà attivato automaticamente a partire dal 15 febbraio 2023 nel caso si dovessero verificare due condizioni:

– un prezzo del TTF Month Ahead (calcolato come media mensile dei prezzi quotati ogni giorno lavorativo del mese precedente) superiore a 180 €/MWh per tre giorni lavorativi;

– un prezzo del TTF Month Ahead superiore di 35 € il prezzo di riferimento del GNL sui mercati globali per gli stessi tre giorni lavorativi.

L’Agenzia per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell’energia (ACER) monitorerà costantemente i mercati e pubblicando un “avviso di correzione del mercato” sul proprio sito web in caso di superamento. “Finché il tetto al prezzo del gas sarà attivo – spiega il Consiglio UE in una nota stampa – non saranno consentite transazioni relative ai futures sul gas naturale che rientrano nell’ambito di applicazione del meccanismo al di sopra di un cosiddetto ‘limite di offerta dinamica’. Il “limite di offerta dinamica” è il prezzo di riferimento per il GNL sui mercati globali (basato su un paniere internazionale di hub di transazione GNL) più 35€/MWh”. 

Il tetto sarà disattivato automaticamente in qualsiasi momento dovesse emergere una criticità nell’approvvigionamento, sia comunitario che regionale.

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Tetto al prezzo del gas, uno strumento per eliminare il premio bellico ma i rischi rimangono

Lo strumento, come spiega la stessa Commissione europea, ha un livello di attivazione ben inferiore rispetto alla proposta iniziale ma il testo del Regolamento mantiene tutte le caratteristiche essenziali richieste da Bruxelles ed è stato dotato di una serie di tutele più forti. “La Commissione è sempre stata molto chiara sul fatto che questo meccanismo porta benefici, ma comporta rischi”, spiega la Commissiaria all’Energia, Kadri Simson. “Sono state incluse ulteriori garanzie per quanto riguarda l’acquisto delle forniture di GNL, la liquidità nei mercati finanziari e il consumo di gas”. In caso di aumento significativo dei richiami di margini (“margin call”) o una diminuzione delle transazioni TTF, il meccanismo verrà sospeso. “È prevista anche una clausola che esclude dall’ambito di applicazione del regolamento i contratti derivati ​​stipulati prima della sua entrata in vigore, per facilitare una transizione ordinata”.

Non solo. Prima dell’entrata in vigore del meccanismo il 15 febbraio, ACER ed ESMA presenteranno un rapporto sui possibili effetti negativi del price cap. E l’Esecutivo UE si è detto pronto a sospendere ex ante l’attivazione se l’analisi dimostrerà che i rischi superano i benefici.

“Questo meccanismo mira a rimuovere il ‘premio bellico’, il mark-up rispetto ai prezzi globali del GNL, che l’Europa paga per il modo in cui si forma il prezzo sul mercato TTF. Con un tale meccanismo in atto, l’Europa sarà meglio preparata per la prossima stagione invernale e per un nuovo ciclo di riempimento dei depositi, che sarà più impegnativo di quanto non sia stato quest’anno”.