La politica energetica USA mette da parte la crisi climatica e guarda solo a sicurezza nazionale e indipendenza energetica.
Un rapporto del Dipartimento per l’energia americano dipinge i combustibili fossili come strategia di crescita
(Rinnovabili.it) – Un rapporto del Dipartimento per l’Energia dell’amministrazione Trump sollecita l’industria del petrolio e del gas a “fornire sicurezza energetica e sostenere la qualità della vita dei cittadini”, senza fare alcun cenno al ruolo dei combustibili fossili nell’ambito della crisi climatica.
Nonostante gli incendi continuino ad imperversare sul suolo americano, così come uragani, tempeste e ondate di calore, nel documento si legge che “negli ultimi due decenni, gli americani hanno assistito a una crescita marcata della capacità della nazione di produrre petrolio e gas naturale necessari per alimentare una vivace economia e sostenere uno stile di vita moderno”. Tuttavia, se da una parte si elogia il ruolo dei combustibili fossili per il benessere sociale, dall’altra bisogna prendere atto che la parola ‘clima’ viene utilizzata una sola volta in tutto il rapporto.
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Non stupisce, dunque, che la relazione del Dipartimento per l’Energia sia ben lontana dall’affrontare quelli che vengono considerati come gli aspetti più problematici del settore industriale: dal cambiamento climatico, alle minacce alle risorse delle comunità locali, fino ad arrivare al problema della produzione di rifiuti. Piuttosto, il documento si concentra sui valori della sicurezza nazionale e dell’indipendenza energetica degli Stati Uniti-
Steven Winberg, funzionario del Dipartimento nell’ambito dell’energia fossile, ha affermato che il rapporto ha lo scopo di supportare l’aumento della produzione di petrolio e gas negli Stati Uniti, supporto già ampiamente ufficializzato dallo stesso presidente Donald Trump attraverso un ordine esecutivo dato all’inizio del suo mandato.
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Pungolato ripetutamente dai giornalisti sul cambiamento climatico, Winberg ha insistito sul fatto che il gas è una soluzione percorribile da un punto di vista climatico, in particolar modo perché in grado di agevolare l’allontanamento dal carbone. Inoltre, il funzionario ha sostenuto che le tecnologie di cattura del carbonio (ancora ben lontane da un’applicazione su larga scala) sono la risposta per continuare a bruciare combustibili fossili limitando l’impatto sul clima.
Il rapporto arriva ad un mese dalle elezioni presidenziali americane e dalla COP26, in un contesto politico in cui Trump continua a rifiutarsi di riconoscere che l’attività antropica è il principale motore dell’aumento delle temperature.