Rinnovabili

Verso il Codice degli Incentivi alle Imprese

Verso il Codice degli Incentivi alle Imprese
Incentivi alle imprese. Via depositphotos

Codice degli incentivi, prosegue il confronto tra Governo e Regioni

La Guida sugli incentivi al fotovoltaico 2024 per le imprese mostra oggi un quadro variegato e complesso di possibilità per quanti vogliono dotarsi di  pannelli solari a livello aziendale. Così variegato e complesso che una semplificazione diventa essenziale. A dare una mano indirettamente sarà anche il nuovo “Codice degli incentivi“, strumento di razionalizzazione dell’offerta su cui sta lavorando il Governo. Gli ultimi progressi in materia arrivano dall’incontro di ieri tra il ministro delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT), Adolfo Urso, e  la Commissione Sviluppo Economico della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome. L’appuntamento è stato infatti l’occasione per condividere principi e obiettivi del futuro Codice assieme agli assessori competenti per materia.

Codice degli incentivi, di cosa si tratta?

Il Codice degli incentivi rappresenta il primo passo verso l’attuazione della Legge n. 160 del 27 ottobre 2023, che ha delegato al Governo la revisione del sistema di agevolazioni alle imprese e la semplificazione delle procedure annesse e dei controlli. Collegato alla manovra di finanza pubblica, il provvedimento affida al potere centrale il compito, entro il 30 novembre 2025, di emanare uno o più decreti legislativi per la definizione di un sistema organico degli incentivi mediante la redazione di un Codice organico in materia.

Un labirinto di oltre 2000 strumenti di agevolazione

Si tratta un intervento essenziale come spiegato nel Dossier depositato al parlamento. “Il panorama nazionale degli incentivi direttivi alle imprese comprende un universo eterogeneo di strumenti di sostegno, la cui complessità è stata incrementata per effetto del notevole numero di interventi adottati per far fronte alle crisi indotte dalla pandemia e dall’aumento dei prezzi dell’energia“.

Basti pensare che in Italia sono attivi oltre 2.000 strumenti agevolativi, di cui più di 1.700 gestiti dalle amministrazioni regionali, circa 230 gestiti dalle amministrazioni centrali dello Stato, e il resto dall’Agenzia dell’Entrate. A questi si aggiungono anche gli interventi a garanzia gestiti dal Fondo di garanzia per le PMI, da SACE S.p.A. e da amministrazioni locali. Solo nel 2021 l’ammontare di agevolazioni concesse alle aziende è risultata complessivamente di 146 miliardi di euro. Di cui 10 milioni solo per interventi legati ai settori dell’energia e dell’efficienza energetica.

Razionalizzazione Incentivi: la Legge Delega

Il comma 2 dell’articolo 3 della legge delega al Governo il compito di: 

  1. razionalizzare l’offerta di incentivi, individuando un insieme definito, limitato e ordinato di modelli di agevolazioni, ad esclusione delle misure di incentivazione in favore dei settori agricolo e forestale, nonché della pesca e dell’acquacoltura e ferma restando l’autonomia delle Regioni nell’individuazione di ulteriori modelli per l’attuazione di specifici interventi mirati nel rispetto delle diverse realtà territoriali; 
  2. armonizzare la disciplina di carattere generale in materia di incentivi alle imprese, coordinandola in un testo normativo principale, denominato Codice degli incentivi.

 L’articolo 6 indica invece i principi e criteri direttivi per l’adozione di tale codice. Nel dettaglio si prevede siano:

L’incontro tra Regioni e MIMIT

Durante l’incontro, il Ministro Urso ha illustrato le finalità del Codice Incentivi, ricordando le novità che verranno introdotte. Dalla programmazione pluriennale degli strumenti, ad un maggior coordinamento tra amministrazioni centrali e regionali passando per una valutazione preventiva, in corso d’opera e a conclusione degli effetti attesi dalle politiche di incentivazione stesse. Il confronto proseguirà nel corso delle prossime settimane, con l’obiettivo di raggiungere un testo condiviso con le Regioni e le Province autonome italiane.

Leggi anche UE: ok a 400mln d’incentivi per decarbonizzare l’industria italiana

Exit mobile version