(Rinnovabili.it) – Il 2020 sarà un anno cruciale per le politiche di protezione della biodiversità. A ottobre si terrà, infatti, la COP 15 della Convenzione sulla diversità biologica, il summit Onu per impostare la strategia d’azione post 2020, definendo capacità nazionali e nuove risorse. Un appuntamento cruciale a cui l’Unione Europea intende arrivare preparata e con una propria strategia comunitaria. Il piano Ue sarà pubblicato entro la fine di marzo, ma nel frattempo la Commissione europea si è fatta avanti con un nuovo progetto sensibilizzazione. Ieri in occasione della Giornata mondiale degli natali selvatici, l’esecutivo Von Der Leyen ha lanciato la Coalizione mondiale per la biodiversità. Si tratta di un progetto di comunicazione rivolto, in primis, a tutti i parchi nazionali, acquari, giardini botanici e zoologici, musei di scienza e storia naturale affinché uniscano le forze e aumentino la consapevolezza pubblica sulla crisi della natura.
A spiegare da dove sia nata l’idea di una coalizione mondiale per la biodiversità è Virginijus Sinkevičius, Commissario europeo per l’ambiente “La crisi della diversità biologica è una parte importante dei cambiamenti climatici. La sua protezione e ripristino non solo salverebbero la natura per le generazioni future, ma aiuterebbero anche ad affrontare i cambiamenti climatici ed evitare conseguenze negative sul nostro cibo, sulla nostra salute e sulla nostra economia”.
“Abbiamo urgentemente bisogno di agire a livello globale, altrimenti la nostra unica possibilità di vedere la natura sarà negli zoo e nei giardini botanici – ha proseguito Sinkevičius – Sarebbe un fallimento per l’umanità”. Bruxelles ritiene che musei e giardini con il loro patrimonio naturale e i loro programmi di educazione, siano i migliori ambasciatori per sensibilizzare l’opinione pubblica sugli effetti drammatici della crisi naturale. Ma la colazione è aperta anche ad autorità nazionali, regionali e locali, organizzazioni non governative, imprese, scienziati e singoli cittadini. L’iniziativa fornisce una sorta di completamento al progetto “World aquariums #ReadyToChange to #BeatPlasticPollution”, lanciato nel 2017 e che ha raccolto più di 200 acquari in 41 paesi per sensibilizzare sul problema dei rifiuti marini.