Climate Action 100+ riunisce quasi 600 investitori con un portafogli da 54mila mld di dollari
(Rinnovabili.it) – Tante promesse ma ben poca sostanza, almeno per il momento. E’ il giudizio di Climate Action 100+ sulle grandi aziende globali che negli ultimi mesi hanno iniziato una corsa verso la neutralità climatica presentando piani anche molto ambiziosi – sulla carta – per tagliare le proprie impronte di carbonio. Net-zero è diventato il mantra, non da ultimo perché gli investitori, istituzionali e non, hanno iniziato a mostrarsi piuttosto sensibili al tema e a penalizzare chi non prende provvedimenti sul clima.
Secondo un rapporto della coalizione di investitori, che include più di 500 membri e gestisce qualcosa come 54mila miliardi di dollari di asset, le promesse non hanno ancora avuto molto seguito. E’ quanto emerge dal nuovo strumento di valutazione dell’azione climatica ideato da Climate Action 100+, che permette di calcolare la distanza che separa ciascuna compagnia dalle azioni necessarie per rispettare i parametri decisi dall’accordo di Parigi sul clima del 2015.
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Il benchmark della coalizione “offre le prime valutazioni dettagliate e comparative delle prestazioni aziendali” e le struttura attorno a tre obiettivi cardine: “riduzione delle emissioni di gas a effetto serra, miglioramento della governance e rafforzamento delle informazioni finanziarie relative al clima”.
Le valutazioni del benchmark “mostrano che le aziende hanno ancora molta strada da fare”. Nessuna azienda valutata “ha performance di alto livello in tutti i nove indicatori chiave e nelle metriche utilizzate”. E nessuna azienda “ha completamente rivelato come raggiungerà i suoi obiettivi per diventare un’impresa net zero entro il 2050 o prima”, soprattutto manca “la definizione di obiettivi a breve e medio termine per ottenere riduzioni ambiziose delle emissioni entro il prossimo decennio”, cioè il punto più critico che richiede azione immediata e investimenti.
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Su 107 compagnie analizzate che hanno piani a medio termine, solo 21 rispettano i criteri della coalizione. Ancora peggiore il quadro degli impegni nel breve termine, con orizzonte 2025: in questo caso solo 8 aziende su 75 sono in regola.
Altro punto dolente sottolineato da Climate Action 100+: le emissioni Scope 3 restano un punto cieco per le compagnie. Più della metà, infatti, non considera nei suoi piani per la neutralità climatica anche le emissioni che vengono prodotte lungo l’intera catena del valore.